Sangiovanni si ferma, il coraggio di un cantante gentile
venerdì 16 febbraio 2024

«Non riesco più a fingere che vada tutto bene e che sia felice di quello che sto facendo». Sta facendo scalpore l’annuncio del cantante Sangiovanni, 21 anni, una volta calato il sipario sul Festival in cui è arrivato penultimo con "Finiscimi", dove spiega su Instagram di aver rimandato l'uscita del suo album Privacy e il concerto previsto al forum di Assago il 5 ottobre perché sta vivendo un momento difficile. Un atto di grande coraggio, ma non imprevedibile e imprevisto dato che il giovanissimo cantante, diventato una star a soli 17 anni partecipando ad Amici di Maria De Filippi e con hit come Malibù, segnali ne aveva dati anche durante il Festival di Sanremo.

Un Festival in cui i ventenni hanno portato sul palco tutte le sfumature del loro disagio, le tentazioni suicide i La Sad, l’insicurezza e il bullismo subito per il proprio corpo BigMama, la fragilità psicologica e il bisogno di chiedere aiuto Il Tre, fino ad arrivare agli artisti più adulti come Alessandra Amoroso caduta in depressione dopo essere caduta vittima dell’odio dei social. Avevamo chiesto a Sangiovanni in sala stampa a Sanremo, in un incontro in cui ribadiva l’importanza e la difficoltà di stare bene, cosa stesse succedendo ai ventenni di oggi. Sangiovanni, vero nome Giovanni Pietro Damian, ci aveva risposto con una sorta di appello generazionale: «Non so spiegarlo in generale, ma abbiamo bisogno di aiuto da chi è più grande. Io ho solo vent’anni, ditemelo voi che direzione devo prendere».

Ed ora sono in tanti gli artisti a sostenere Sangiovanni in questo momento di empasse, Alessandra Amoroso a Fred De Palma, da Blanco a Diodato, da Emma a Francesca Michelin, da Alfa a Mr.Rain, dai Ricchi ePoveroi all’amica Madame sino a Tiziano Ferro.

Lo stesso Sangio aveva portato in gara Finiscimi un brano scritto da lui a cui teneva moltissimo, in cui raccontava la sofferta fine dell’amore con la ballerina Giulia Stabile. «Mi sentivo svuotato, mi sembrava di non aver più nulla da dire perché non avevo vissuto e allora mi sono fermato» ci aveva raccontato l’artista due settimane prima della gara, spiegando di essere stato lontano dalla musica per un anno. «Mi mancavano i miei amici, stavo trascurando quello che sono, avevo bisogno di tornare a una certa normalità, a vivere come vivevo prima pur sapendo che non lo sarà più e così sono sparito per un po’: mi sono preso del tempo per dedicarmi alla mia vita vera e non a quella sui social». Sangiovanni sembrava aver trovato il momento giusto per tornare in pista a Sanremo: «Sono riuscito a uscirne, trovando obiettivi nuovi e assaporando anche le sensazioni brutte. Non mi sono fatto buttare giù. C'è chi scappa dai problemi, io preso del tempo per affrontarli e accoglierli».

Invece l’artista, ragazzo sensibile e pensante, dopo il tritacarne sanremese si è reso conto di dovere ancora lavorare su stesso, ma nulla a che vedere con la classifica. Grazie al Festival ho capito che essere se stessi e dire la verità è importante, bisogna accettare quello che si è. A scanso di equivoci non faccio questo discorso ora per via di un posto in classifica, anche il Sanremo precedente l'ho vissuto con lo stesso disagio (nonostante fosse arrivato quinto con Farfalle, ndr) - ha spiegato su Instragram -. Ho ricevuto tantissimo sostegno che non mi aspettavo e tantissima comprensione che per me in questo momento rappresentano la cosa più importante, anche perché mi sembra di sentire che quello che vivo io tocca tante persone e mi fa sentire meno solo. Davvero grazie. Voglio precisare - scrive nel post - che non sto mollando, credo tanto nella mia musica e in questo progetto, ma allo stesso tempo non ho le energie fisiche e mentali in questo momento per portarlo avanti. Voglio stare bene per condurre al meglio la musica vista come lavoro. Continuerò a scrivere e a stare in studio perché fa parte del mio benessere e nel mentre inizierò a dedicare il tempo a me stesso per migliorare questa condizione. So che mi aiuterà e che tornerò presto, anche più forte di prima. Vi voglio bene».

E noi glielo auguriamo davvero perché aspettiamo con interesse la svolta di questo giovane autore che, come dicevamo, ci aveva raccontato con entusiasmo prima del Festival il suo desiderio di crescere, e di raccontarsi in un album iniziato a scrivere a Los Angeles: «Il brano di Sanremo è la canzone più intima del disco, che parlerà molto di me, di intimità di come ho passato questo ultimo anno senza fare musica, iniziato a scrivere a Los Angeles». Un album che sarà molto romantico e gentile come è lui: «Io ho un linguaggio pop, parlo sempre in maniera abbastanza gentile perché credo che si possa essere cool anche se sei gentile. Vorrei che un ragazzo di oggi ambisca non solo a diventare un rapper, ma qualcosa di diverso. Non sono un amante dell’aggressività: parlare con un linguaggio più dolce è figo lo stesso». Per questo lo attendiamo certi che il suo lavoro, spentisi i riflettori sul baraccone dell’Ariston, avrà modo di essere ascoltato e apprezzato con più attenzione.

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