lunedì 4 settembre 2023
Esce l'8 settembre "Renganek", domani il tour all'Arena di Verona. Il sogno di Filippo Neviani: "Condurre Sanremo? Sono pronto"
Filippo Neviani, in arte Nek, 51 anni e Francesco Renga, 55 anni, pubblicano insieme l'album "Renganek"

Filippo Neviani, in arte Nek, 51 anni e Francesco Renga, 55 anni, pubblicano insieme l'album "Renganek" - Foto Romano Dubbini

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«Condurre il Festival di Sanremo? Io son pronto. Il mio modello è Gianni Morandi» lancia Nek. «Sì, ma io ti faccio da valletto» replica Francesco Renga. Il cantante emiliano 51 anni e il cantante bresciano, 55 anni, scherzano da buoni amici festeggiando rispettivamente 30 e 40 anni di carriera, non solo con un tour che prosegue fino a ottobre (il 7 al Mediolanum Forum di Assago) e l’Arena di Verona stasera sold out, ma anche con un album di inediti cantato insieme che uscirà l’8 settembre. A Milano hanno presentato ieri Renganek (Epic /Sony Music), undici nuovi brani ricchi di energia, ma anche di riflessione sulla società come in apertura Giura Giuda (dove i potenti i oggi “hanno ucciso Gesù Bambino” cantano), le inquietudini a tutto rock di Storie di paura per poi proseguire con Scrivi una canzone scritta da Giuliano Sangiorgi, con i sentimenti di Più grande e L’infinito più o meno sulla paternità, la ballad Faro (scritta da Riccardo Zanotti) e la romantica A fianco, sino al melodico nuovo singolo Inspiegabile in radio dall’8 settembre dopo la giocosa canzone estiva Il solito Lido.

«Siamo molto felici di questo percorso che stiamo facendo insieme – racconta Nek -. Prima di tutto siamo amici, la strategia è opera di altri. Prima arriva il legame attraverso la condivisione di valori come la famiglia e l’amicizia. Un legame così forte che ha prodotto grande entusiasmo che vogliamo regalare al nostro pubblico. Ci siamo solo preoccupati di essere noi stessi e questo ci ha permesso di arrivare a un disco di inediti, rispettandoci l'un l'altro e pensandoci come uno solo». Le due voci insieme funzionano molto bene sugli inediti, ma anche nei live dove proporranno soprattutto le loro grandi hit cantate insieme, “un grande festa per fare cantare il pubblico” dicono.

“Questo album è figlio della voglia a tornare a divertirsi, figlio di questa amicizia, che ci ha dato la possibilità di confrontarci col nostro lavoro – aggiunge Renga -. C’è la consapevolezza che lo facciamo per noi e per la nostra gente, il nostro pubblico che abbiamo coccolato e portato avanti e che ci ha permesso 40 e 30 anni di carriera. Classifiche e radio? Non è il nostro intento, la nostra generazione le hit estive se le scorda perché il campo da gioco è cambiato. Inutile scimmiottare e fare feat. con artisti giovani. Non è la strada. Questo album è figlio di questa lbertà” conclude l’artista bresciano che, senza peli sulla lingua, definisce la musica trap che va per la maggiore “una cosa agghiacciante e ignobile soprattutto per i testi”.

Certo, se avessero la canzone giusta per andare in gara a Sanremo, aggiungono, “sarebbe stupido non andarci”. Ma è la conduzione della kermesse sanremese quello che più alletterebbe Nek, che ha dimostrato ottime doti da conduttore nelle due stagioni del talent per gli artisti di strada Dalla strada al palco di Rai 1. “La conduzione è affascinante perché imparo qualcosa di novo, è un altro modo di intrattenere la gente, per arrivare a lei in modo diverso – spiega Nek -. Come cantante il palco ti insegna ad essere immediato fin da subito, devi essere il più vero possibile. Mi piacerebbe fantasticare di condurre un Festival di Sanremo, ma bisogna fare un gran lavoro per arrivare. Io penso a Morandi, è un esempio, un artista da osservare sempre: poliedrico, attore, intrattenitore a 360 gradi, anche quando. L’intrattenimento ce o non ce l’hai, io lo adoro”.

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