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Il cantautore maremmano Lucio Corsi sul palco di Eurovision Song Contest 2025 - ANSA
Un alieno all’Eurovision, Luci Corsi, un Pierrot poetico che naviga a vele spiegate in un mare di musica di plastica. Il cantautore toscano è pronto per la finalissima di Eurovision Song Contest 2025. Archiviata anche la seconda semifinale, domani 17 maggio la Grand Final, con Michelle Hunziker che condurrà insieme ad Hazel Brugger e Sandra Studer. Per l'Italia, Lucio Corsi sarà il quattordicesimo a esibirsi sul palco del St.Jackobshalle con Volevo essere un duro accompagnato dall'immancabile amico Tommaso Ottomano. "La cosa che mi interessa è portare una cosa sincera dove sono me stesso. Non devo interpretare un personaggio", dice l'artista in un incontro con la stampa, in vista della finale dell'Eurovision che sarà trasmessa in diretta su Rai1 dalle 21, con la conduzione di Gabriele Corsi e BigMama.
Fedele a se stesso, Lucio Corsi ha anche provocato una piccola rivoluzione all'Eurovision, dove si canta dal vivo ma su basi registrate. Nella sua esibizione ha voluto inserire l'armonica a bocca (che a Sanremo non c'era). "Sapevo che all'Eurovision non si possono suonare strumenti dal vivo, ne ero consapevole fin dall'inizio", dice il cantautore toscano. "Il mio intento non è polemico. Ho solo pensato di portare l'armonica per offrire un elemento di diversità rispetto a quello che abbiamo fatto a Sanremo. E si poteva fare perché non si canta in playback e ho potuto integrare l'armonica nel microfono della voce".
E', infatti, dal 1998 - anno in cui era ancora presente l'orchestra - che uno strumento non viene suonato dal vivo sul palco dell'Esc. Ma a volte i piccoli gesti possono cambiare le cose. E Corsi ha espresso l'auspicio che in futuro si possa tornare a suonare dal vivo all'Eurovision: "Sarebbe bello, perché cambia molto e si possono dare dinamiche diverse". E sulla scelta dei sottotitoli in inglese per accompagnare il brano dice: "Sono molto felice. Tengo molto alle parole nella musica. L'italiano è una lingua bellissima per scrivere delle canzoni e abbiamo tradotto il testo in maniera semplice e immediata". Un testo delicato che parla di adolescenza: che consigli darebbe Corsi ai ragazzi di oggi? “Ribalto la cosa – replica - secondo me dovrebbero darceli loro, ho molto fiducia nei giovani, penso che loro siano nel presente . Più li si ascolta meglio è”.
Riguardo all'esperienza della semifinale di martedì scorso, Corsi commenta: "E' stata emozionante, è stato bello vedere tanta gente in arena". Il brano "è un crescendo. Più riusciamo a partire dolci e più si evolve. Sono felice di come è venuta". Sulle altre canzoni in gara rivela: "Mi piace molto quella del gruppo portoghese. Ho parlato con loro e spero di poterci suonare" ma il bello di questo palcoscenico "è che ognuno porta la sua idea di musica, c'è libertà ed è bello essere insieme nello stesso evento".
Adesso si pensa alla finale ma Lucio tiene a bada le aspettative: "Andiamo molto lisci e tranquilli. La classifica non mi interessa. Amo lo sport e la competizione ma nella musica non ha senso gareggiare. Ogni canzone può suscitare qualcosa di diverso, non è un gesto atletico". Dopo questa esperienza, "sarebbe bello un giro in Europa ma sono già contento così", dice l'artista che dopo il successo del tour nei club, tornerà ad esibirsi dal vivo questa estate con 28 date nei principali festival italiani, tra cui il Rock in Roma e il Milano Summer Festival.