venerdì 20 marzo 2020
L'iniziativa promossa dalla Cei, aperta dal messaggio del Papa, ha ottenuto il 12,8% di share. Corrado: preghiera è «vivificante e unitiva». Morgante: Tv ha trasformato i salotti in chiese domestiche
Una famiglia riunita in preghiera durante il rosario su Tv2000

Una famiglia riunita in preghiera durante il rosario su Tv2000 - Foto Romano Siciliani

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Boom di ascolti ieri sera per il rosario, promosso dalla Conferenza episcopale italiana come momento di preghiera per il Paese in piena emergenza Coronavirus, andato in onda alle 21 su Tv2000. Oltre 4 milioni di persone - per la precisione 4,2 milioni con uno share del 12,8% - infatti si sono sintonizzate in Italia per partecipare alla preghiera diretta dal segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo. In più, in questo conteggio non sono compresi i fedeli che hanno guardato il rosario attraverso il segnale che hanno ritrasmesso alcune tv diocesane o gestire da enti cattolici. E neppure le 840mila persone che hanno guardato la diretta streaming sul sito di Avvenire e di Vatican news. Come pure non è conteggiata la condivisione orante sui social: oltre 260mila persone che hanno recitato il rosario seguendo la diretta streaming sul profilo Facebook della Cei.

«La preghiera unisce e rafforza i legami delle nostre comunità, che seppur separate nel rispetto delle misure sanitarie, non saranno mai isolate», commenta Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei. «È stata la
dimostrazione – prosegue – di quanto la preghiera sia vivificante e unitiva. La comunità cristiana ha testimoniato quanto sia bello ritrovarsi per pregare e sostenersi vicendevolmente, anche attraverso l’uso delle nuove piattaforme, unite a quelle tradizionali”. Un’esigenza questa cui Tv2000 ha dato ampiamente riscontro.

«Il risultato di ieri è un bel segnale - commenta il direttore di Tv2000 Vincenzo Morgante - è una gioia che in tempi di crisi la tv è riuscita a riunire in preghiera tante persone a trasformare i salotti di casa in chiese domestiche. Era una serata difficile perché c’era una contro programmazione importante, come la puntata finale di don Matteo». È un servizio che è stato dato alla popolazione e, aggiunge, «è stata molto opportuna l'iniziativa dei vescovi che hanno pensato a questo appuntamento. In un momento di emergenza culturale e spirituale, infatti, questo è un dato ancora più significativo. Tv 2000 e tutti i media Cei si stanno facendo carico di questo servizio». In questo periodo, sottolinea ancora Morgante «c’è sete di informazione e noi vogliamo fare un servizio pubblico aperto a tutti. Ieri sera, durante il rosario, infatti ci sarà stato chi ha partecipato e chi ha solo assistito e chissà che nel cuore di quest’ultimo si sarà risvegliato qualcosa».

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