Pompei, riemergono nella Villa dei Misteri i graffiti dell’attesa
Il rinvenimento di una panca davanti alla Villa dei Misteri dove sedevano popolani e braccianti in attesa di udienza racconta la quotidianità nel mondo romano

Scoperti a Pompei i “graffiti dell’attesa”. Si tratta di incisioni vergate sul muro di una panca dai clienti in attesa di essere ricevuti dal patronus della Villa dei Misteri. I recenti scavi hanno messo in luce l’ingresso originario della villa. Il grande portone d'accesso alla residenza era sormontato da un arco, affiancato da paracarri in muratura e da un tratto della via Superior. Di fronte all'ingresso è stata rilevata la presenza della panca in cocciopesto. Il rinvenimento è frutto delle recenti indagini archeologiche condotte lungo il fronte nord-occidentale della Villa dei Misteri, nell'ambito del progetto di scavo e messa in sicurezza dell'area. La ripresa degli scavi è stata possibile grazie alla collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, «in attuazione dei protocolli stipulati tra le due Istituzioni sia in materia di contrasto al traffico illegale di reperti archeologici sia in materia di finanziamento delle demolizioni delle opere abusive realizzate nell'area soggetta a vincoli archeologici di competenza del Parco Archeologico di Pompei».
Chi erano i clienti
Il ritrovamento pompeiano è di fondamentale importanza per la conoscenza dei profili di coloro che si accalcavano davanti alla residenza suburbana prima dell’eruzione descritta da Plinio il Giovane. Si trattava in genere di figure umili, braccianti, indigenti in cerca dei favori del padrone di casa e poco interessati agli affreschi a tema dionisiaco-misterico che hanno reso famoso il complesso dalle prime esplorazioni nel 1909/10. Nell’attesa di essere ricevuti, i clientes si radunavano intorno alla panchina posizionata di fronte al portone d'ingresso della Villa e ingannavano il tempo incidendo graffiti con carbone o strumenti appuntiti. Il direttore di Pompei Zuchtriegel ricorda che «troviamo le stesse panchine anche davanti ad alcune domus di Pompei. Come in uno studio medico con la sala d'attesa piena, anche le panchine affollate davanti alle domus pompeiane erano un motivo di vanto: più clienti aspettavano davanti al portone, più importante doveva essere il padrone di casa».
Le relazioni sociali a Roma
La scoperta delle iscrizioni permette di documentare la quotidianità degli strati inferiori della società, la cui esistenza non è spesso registrata dalle testimonianze. I graffiti di Pompei rappresentano una fonte rilevante per lo studio dei rapporti sociali all’interno del mondo romano, in cui i notabili erano legati da relazioni clientelari a una rete di personalità di rango inferiore che accorrevano al mattino per chiedere prestiti, sostegno politico e assistenza giudiziaria. «Durante le lunghe ore di attesa spesso non sapevi se il padrone ti avrebbe ricevuto quel giorno – spiega Zuchtriegel -, forse la sera prima aveva fatto le ore piccole e preferiva dormire, oppure aveva altro da fare. Allora qualcuno che aspettava qui scriveva sul muro per passare il tempo: si riesce a leggere una data, però senza anno, e un possibile nome. È, per così dire, l'altra faccia dei meravigliosi ambienti affrescati con vista sul Golfo, chissà se le persone in attesa davanti al portone avrebbero mai visto una cosa del genere in vita loro. Vedere oggi la villa visitata quotidianamente da migliaia di persone da tutto il mondo è bellissimo: ciò che una volta era un privilegio sociale, oggi è alla portata di tutti, per lo più ogni prima domenica del mese a titolo totalmente gratuito».
La storia dal basso
Il prosieguo delle ricerche consentirà di completare l'indagine degli ambienti ancora in parte sepolti della villa, in particolare del quartiere servile, aprendo nuove prospettive di studio e valorizzazione di uno dei complessi residenziali più celebri e affascinanti dell'antico Impero romano. Pompei si conferma un patrimonio di testimonianze decisive per la ricostruzione della storia dal basso e delle vicende dei gruppi sociali meno considerati dagli autori del passato.
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