sabato 4 settembre 2021
Nell'intervista all'emittente spagnola Radio Cope, il Papa ha anche parlato di aborto ed eutanasia. Ricordando la realtà, che sta scritta «In qualsiasi manuale di embriologia»
Il Papa durante l'intervista a Radio Cope

Il Papa durante l'intervista a Radio Cope

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Non solo la smentita di ipotetiche dimissioni, la questione afghana, il processo Becciu: nella lunga intervista alla radio spagnola Cope, andata in onda il 1° settembre, il Papa ha risposto a domande su aborto ed eutanasia tornando su concetti che gli sono abituati ma aggiungendo alcune considerazioni molto attuali. Un passaggio del colloquio radiofonico che è sfuggito ai più, ma che ha un suo peso specifico che è bene cogliere.

Aborto
«In qualsiasi manuale di embriologia dato a uno studente di medicina alla scuola di medicina – ha detto Francesco parlando di aborto – si dice che, nella terza settimana di concepimento, a volte prima che la madre si renda conto [di essere incinta], tutti gli organi dell’embrione sono già delineati, anche il Dna. È una vita. È una vita umana. Alcuni dicono che non è una persona, ma è una vita umana! Così, di fronte a una vita umana, mi pongo due domande: è lecito eliminare una vita umana per risolvere un problema? Seconda domanda: è giusto assumere un sicario per risolvere un problema? È con queste due domande che si risolvono i casi di eliminazione della gente, da una parte o dall’altra, perché sono un peso per la società».

Eutanasia
Secondo il Papa, la legalizzazione dell’eutanasia cui si assiste in diversi Paesi è frutto della cultura prevalente: «Ciò che è inutile viene scartato – ha detto Francesco –. I vecchi sono materiale usa e getta: sono una seccatura: anche i malati terminali, anche i bambini indesiderati, rimandati al mittente prima di nascere». Questa cultura dello scarto ha un’influenza diretta sul declino della natalità, acuto in Occidente e in particolare in Paesi come Spagna e Italia: «La piramide si è invertita. È l’"inverno demografico" alla nascita, in cui ci sono più casi di aborto. La cultura demografica è in perdita perché guarda al profitto. Lo si mette davanti... a volte usando la compassione! Quello che la Chiesa chiede è di aiutare le persone a morire con dignità. Ha sempre fatto così».

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