Omicidio Cecchettin, Turetta rinuncia all'appello

La decisione comunicata con una lettera indirizzata al Tribunale e alla Corte d'Appello di Venezia, in cui il giovane dice di avere un pentimento sincero, e che la sua scelta non è strumentale a sconti di pena.
October 14, 2025
Filippo Turetta, condannato all'ergastolo il 3 dicembre dello scorso anno dalla Corte di Assise di Venezia per il sequestro e l'omicidio di Giulia Cecchettin, ha deciso di rinunciare ai motivi d'impugnazione già' depositati dai suoi legali per l'Appello in cui era contestata la premeditazione del delitto. Una decisione comunicata proprio da lui con una lettera indirizzata al Tribunale e alla Corte d'Appello di Venezia, in cui dice di avere un pentimento sincero, e che la sua scelta non è strumentale a sconti di pena. Resta invece in piedi il ricorso in Appello presentato dalla procura di Venezia, che contesta la mancata applicazione dell'aggravante della crudeltà. L'udienza è fissata per il 14 novembre prossimo.
Nella lettera in cui rinuncia all'appello - secondo quanto ha anticipato il sito web del Corriere della Sera - Turetta scrive di un «sincero pentimento», e conclude di voler rinunciare all'appello. La lettera è arrivata in questi giorni alla Procura Generale, quella ordinaria, alla Corte d'assise e a quella d'appello di Venezia, dove si terrà il processo di secondo grado. La difesa di Turetta aveva impugnato la sentenza contestando la sussistenza dell'aggravante della premeditazione, riconosciuta dai giudici di primo grado. Anche la Procura della Repubblica aveva impugnato la sentenza, chiedendo il riconoscimento delle aggravanti della crudeltà e dello stalking. Ad agosto, Turetta era stato aggredito nel carcere di Verona Montorio da un detenuto, che poi è stato trasferito in un altro penitenziario. Nelle scorse settimane, di fronte alla possibile richiesta di giustizia riparativa da parte di Turetta, Gino Cecchettin aveva dichiarato di ritenerla «strumentale». Turetta, reo confesso, è detenuto dal 25 novembre 2023 a Verona, quando fu trasferito dalla Germania dove era stato arrestato a bordo della sua auto dopo aver nascosto il corpo di Giulia vicino al lago di Barcis (Pordenone) e dopo 10 giorni di fuga. 

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