Scarcerato in Tunisia l'uomo condannato a morte per un post su Facebook

Aveva pubblicato frasi ritenute "offensive" verso il discusso presidente Kaïs Saied. Sono insorte le Ong per i diritti umani
October 7, 2025
È stato liberato Saber Chouchane, il cittadino tunisino condannato nei giorni scorsi alla pena di morte per alcune pubblicazioni su Facebook ritenute offensive verso il presidente Kaïs Saied e lesive della sicurezza dello Stato. La notizia del rilascio è stata confermata dal suo legale, Oussama Bouthalja, e rilanciata dalla stampa locale. Restano in corso le procedure di impugnazione della sentenza emessa in primo grado dal tribunale di Nabeul.
Secondo quanto riportato, la liberazione giunge dopo le diffuse critiche espresse da organizzazioni della società civile e da osservatori internazionali al regime del discusso presidente Saied, che avevano definito il verdetto senza precedenti nel Paese per un caso legato a espressioni online. La condanna, pronunciata il primo ottobre scorso dalla camera criminale del tribunale di Nabeul, faceva riferimento a capi d'accusa che includono la diffusione di notizie false contro un pubblico ufficiale, l'oltraggio al capo dello Stato e l'attentato alla forma dello Stato. Il caso aveva attirato l'attenzione dei media internazionali e riacceso il dibattito interno sulla libertà di espressione e sull'uso delle norme penali e del decreto legge 54 del 2022. In Tunisia, pur permanendo le condanne capitali nei codici, non si registrano esecuzioni dal 1991.
Con la liberazione di Chouchane, l'attenzione si sposta ora sull'iter d'appello e sull'eventuale revisione del verdetto. Le organizzazioni per i diritti umani chiedono che siano garantiti gli standard di equo processo e una valutazione proporzionata dei fatti contestati, mentre la difesa si prepara a sostenere la causa nelle sedi superiori. 

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