Scarcerati in Iran dopo tre anni di cella due prigionieri francesi

L'annuncio di Macron: Cecile Kohler e Jacques Paris sono liberi
November 4, 2025
"Cécile Kohler e Jacques Paris, detenuti da tre anni in Iran, sono usciti dal carcere di Evin e sono diretti all'ambasciata di Francia a Teheran". Lo annuncia con un post su X il presidente francese, Emmanuel Macron. 
"Il dialogo continua per facilitare il loro ritorno in Francia il più rapidamente possibile", aggiunge Macron, esprimendo il proprio "sollievo" per questa notizia auspicata da tempo. Condannati a metà ottobre rispettivamente a 20 e 17 anni di carcere per spionaggio per conto dell'intelligence francese e israeliana, Kohler e Paris hanno sempre sostenuto la loro totale innocenza. Successivamente il ministero degli Esteri di Parigi ha specificato che Kohler e Paris sono giunti 'alla residenza di Francia, a Teheran, dove si trovano "in attesa della loro definitiva liberazione''. 
La liberazione è avvenuta in coincidenza con un  ricorrenza storica per il regime degli ayatollah: nel giorno dell'anniversario della cattura degli ostaggi americani nell'ambasciata di Teheran. Migliaia di cittadini e studenti iraniani hanno partecipato alle manifestazioni organizzate dallo Stato a Teheran e in altre città, per celebrare l'anniversario della presa dell'ambasciata statunitense il 4 novembre 1979, giorno che nel Paese è definito "Giornata nazionale di lotta contro l'arroganza globale". A margine delle manifestazioni sono state esposte repliche di missili e centrifughe nucleari, in un clima di preoccupazione per le attività nucleari e missilistiche dell'Iran da parte degli Stati Uniti e dei paesi occidentali. I manifestanti gridavano slogan come 'Abbasso gli Stati Uniti' e 'Abbasso Israele'. Alcuni di loro portavano effigi beffarde del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del premier israeliano Benjamin Netanyahu.
L'incidente del 1979, durante il quale 52 membri del personale dell'ambasciata e diplomatici furono presi in ostaggio per 444 giorni, ebbe luogo per mano di alcuni studenti universitari a causa del "rifiuto degli Stati Uniti di consegnare l'estromesso Shah Mohammadreza Pahlavi". 

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