Su Rai3 che succede? Che si ride con Geppi

November 5, 2020
Non sappiamo bene come doveva essere. Certamente non così. Ci fidiamo del racconto di Geppi Cucciari, che nella prima puntata di Che succ3de? (con un 3 al posto della prima e) ha descritto i vari luoghi dello studio deputati ad accogliere una band (la pedana), un professore (la poltrona), ospiti autorevoli (la giostra girevole) e il pubblico, sostituito per l'occasione (causa Covid) da 40 persone collegate via skype da tutta Italia. Per cui la nuova striscia quotidiana di Rai 3 (dal lunedì al venerdì dalle 20,20 alle 20,45), come dice la sua conduttrice, «si può solo immaginare». Intanto, però, il programma va in onda e pure da una sede prestigiosa, la Rai di Torino, dove la Cucciari debutta introdotta addirittura dalla sindaca Chiara Appendino: «Avevo chiesto per illuminare la sede Rai della nostra città un programma nuovo che coniugasse intelligenza, satira, eleganza femminile, ma è arrivata lei...». Con la stessa ironia la conduttrice a sua volta introduce ogni puntata ricordando le caratteristiche del capoluogo piemontese: «Torino è la città sede di una delle più importanti aziende in Italia: Cristiano Ronaldo; è attraversata dal più grosso corso d'acqua d'Italia: l'idromassaggio di Elettra Lamborghini». A seguire un bizzarro vox populi di «pedoni opinionisti» e una serie di divertenti sottotitoli ai discorsi del premier Conte dove si legge quello che lui pensa ma non dice o lo dice con termini ben diversi. Il presidente del Consiglio è il bersaglio preferito da Che succ3de?, tanto che ogni volta che vengono nominati i Dpcm si sente un nitrito di cavalli imbizzarriti come quello di Frankenstein Junior al nome di Frau Blücher. Conte è protagonista anche della parodia di Un posto al sole che collega la striscia satirica alla telenovela in onda a ruota. Sempre in chiave ironica spazio anche a una serie di buone notizie come il carrozziere che ripara gratis le auto danneggiate a medici e infermieri o l'immigrato del Ghana che fa altrettanto con le bici dei rider. Una striscia, insomma, divertente e intelligente con tanto di impegno civile. L'unico consiglio a Geppi Cucciari è di non chiosare sempre tutto con una battuta. Così facendo rischia di penalizzare quelle buone, che non sono poche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA