domenica 15 agosto 2004
E' segno di fortezza la bontà./ Per questo noi, fragili e vani,/ siamo da sempre impietosi./ Ma tu, che il Padre volle per grazia quasi onnipotente,/ sei anche tanto misericordiosa./ Ignori le rotte di guerra/ e il tuo virgineo stelo né spada né spine deformano./ Solo ti preme accogliere ognuno per libera scelta/ nell'ariosa dimora del vangelo. S'intitola "Virgo potens", proprio come una delle invocazioni delle Litanie Lauretane, questa poesia tratta dalla raccolta Parole dipinte (1989) del poeta Giovanni Angelo Abbo (1911-1994). Significativo è il punto di partenza: la bontà non è segno di debolezza ma di fortezza e magnanimità. E' per questo che la violenza spesso nasce dall'impotenza, dalla meschinità debole e rancorosa. Ma - continua il poeta - c'è tra gli uomini un caso in cui la fortezza s'intreccia con la misericordia ed è in Maria, dotata di grandezza e forza ma solo per sostenere umili e ultimi, miseri e poveri. È, dunque, la sua una potenza salvifica, ottenuta in dono da Dio per grazia. Maria è assente dalle vie della guerra, non imbraccia armi, non si difende con le spine. Il suo unico desiderio è accogliere - senza forzare o costringere ("per libera scelta") - il maggior numero di persone "nell'ariosa dimora del vangelo". Bella è quest'ultima definizione dello spazio della salvezza, luogo ove soffia il vento dello Spirito di Dio, che è Spirito d'amore e di pace. In questa giornata mariana raccogliamo la lezione della vera fortezza d'animo: essa è sorgente solo di generosità, di pace, di perdono, di carità.
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