venerdì 20 luglio 2012
«Esistono talune persone che, una volta divenute adulte, dimenticano quanto sia stato terribile il compito di imparare a leggere. Trattasiforse del più grande sforzo cui un essere umano possa accingersi, e deve essere compiuto da bambini». Con disarmante semplicità uno dei maggiori scrittori del Novecento, John Steinbeck, ci pone di fronte a una realtà evidente quanto spesso dimenticata.Imparare a leggere,. e quindi a scrivere, significa passare a un mondo di concentrazione simbolica straordinaria, molto più stupefacente di celebrate prove dell'ingegno umano, come le Piramidi, o l'approdo alla luna. Infatti l'uomo vive migliaia di anni prima di inventare la scrittura, e in quel lunghissimo periodo della sua storia elabora comunque una civiltà. I poemi omerici giungono a noi nella forma letteraria sublime plasmata dal loro autore. Il quale però attinse ai fonti orali: per un tempo lunghissimo la poesia fu tale, come le storie dell'origine con cui si mescolava, e le imprese delle tribù e degli uomini rappresentativi. L'apprendimento della lettura è quindi un evento felicemente drammatico per un bambino: significa appropriarsi di un codice che l'uomo ha impiegato migliaia di anni a elaboraree fissare. Ed è bello ripensare a quel travaglio d'infanzia, leggendo, risillabando in silenzio l'avventura.
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