venerdì 20 aprile 2018
Mi capita spesso di imbattermi nel nome di Carlo Carretto sulle pagine di questo giornale, e mi ha sorpreso scoprire da una sua recente intervista che Terence Hill, al secolo Mario Girotti, il "don Matteo" televisivo le cui storie sono state superficialmente ambientate a Gubbio dove sono nato e cresciuto, si è ispirato alle sue Lettere dal deserto per il film col quale esordirà nella regia e di cui sarà protagonista. Staremo a vedere... ma anche questo è un segno di quanto la figura di Carretto continui a essere presente nella storia della nostra cultura, anche se ignorata dal mondo "laico" e a volte trasformata da quello cattolico in un "santino" come tanti. Ho letto anch'io a suo tempo le sue "lettere dal deserto", per una spinta diversa da quella di altri lettori. Quando avevo sui 12 anni e servivo ancora messa, da nevrotico figlio delle paure belliche, passai una giornata con quattro o cinque ragazzini e una mezza dozzina di giovani in un "ritiro" nell'eremo di Sant'Ambrogio, alle falde del monte di lato a quello su cui sorge Gubbio, e ricordo le sue domande, la sua curiosità nei confronti del gruppetto che eravamo. Nel giorno successivo ci recammo in bicicletta sino al paesino di Isola Fossara, su tra i monti, ospiti di un parroco giovane e storpio (fatto parroco per dispensa speciale, tenne a dirci), per proseguire su un sentiero percorribile solo a piedi sino a Fonte Avellana, un luogo magico e che mi è da allora assai caro. Venne anche Carretto? Non so dirlo, ma mi piace pensare che sì. Quegli anni erano segnati dalla contrapposizione tra cattolici e comunisti, ma i miei, socialisti, mi lasciavano frequentare chi volevo, e non mi pento certamente di aver conosciuto via via tanti credenti di grande tempra e valore. Se ricordo così bene Carretto è perché sapevo che Carretto aveva fatto il maestro elementare e aveva fondato un'associazione di maestri e soprattutto perché, pochissimi anni dopo, si parlò molto del suo ritiro dalla politica, dei suoi contrasti con la parte del mondo cattolico segnata dalle logiche della guerra fredda e tentata dalla simpatia per la destra... Non so ricostruire un preciso percorso politico di Carretto, ma seppi ben presto che, deluso dalla politica, si era fatto frate ed era finito nel deserto nordafricano al seguito dei "piccoli fratelli" di Charles de Foucauld. Molti anni dopo sentii di nuovo parlare di lui quando, tornato in Italia, fondò a Spello un luogo di ritiro che mi pento di non aver frequentato, per un incontro "adulto" con questo personaggio d'eccezione.

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