Tangi, il TikTok di Google che punta sulla creatività
venerdì 7 febbraio 2020

Non c'è pace per gli adulti. Molti hanno appena iniziato a capire cosa sia TikTok (il social cinese di microfilmati, dove ragazzini, e adulti che si credono ancora adolescenti, si producono in balletti ed esibizioni varie) che appare un'altra novità. Si chiama Tangi ed è stata creata da Area120, la divisione sperimentale di Google. Anche su Tangi, come in TikTok, protagonisti assoluti sono i microfilmati (massimo 60 secondi). Con una differenza, evidenziata già nello slogan col quale il nuovo social si presenta: «Impara ogni giorno cose nuove».
Per ora l'app è disponibile solo per cellulari iPhone e solo in alcuni Paesi, Italia esclusa. Ma entro pochi mesi dovrebbe arrivare anche da noi e nella versione per telefonini Android. Tangi si presenta così su l'Apple Store americano: «Un'app di social video sharing (cioè di condivisione di video) per imparare cose nuove ogni giorno e per provare anche tu a farle». In pratica, Tangi ospita microfilmati che mostrano le abilità degli iscritti in campi diversi e utili: dalla cucina al fai da te, dal disegno alla musica, dall'abbigliamento alla manicure, dal trucco alla cura dei capelli. L'unico limite è che i video devono essere dei «tutorial», cioè non semplici esibizioni, ma creati per insegnare qualcosa. Lo scopo, ha spiegato Coco Mao, l'ingegnere di Google a capo del progetto Tangi, «è quello di spingere gli utenti ad esprimere al massimo la loro creatività, ed allo stesso tempo essere d'aiuto agli altri iscritti, curiosi di apprendere qualcosa di nuovo».
Tangi prevede anche il tasto «provalo», attraverso il quale le persone possono immediatamente provare a rifare ciò che hanno appena visto nel video-tutorial. Insomma, usando di fatto le stesse caratteristiche di TikTok (come la velocità dei video e la creatività degli utenti), Tangi si candida a essere il nuovo social per ragazzi (ma non solo) basato sulla condivisione di saperi e abilità. Un segnale importante che dimostra due cose. La prima è che sempre di più il mondo digitale punta sulla velocità e sui contenuti “snack”, cioè facili da consumare anche quando sono utili. Con tutto ciò che ne consegue per il mondo adulto, da sempre abituato ad altri tempi, spazi e modi di trasmettere le conoscenze.
Un altro punto dell'operazione Tangi colpisce. Anche se pochi lo ricordano, TikTok (creato nel 2015 e sino all'agosto 2018 chiamato Musical.ly) è stato inventato da due cinesi, Alex Zhu e Luyu Yang, come “ripiego” di un precedente social. I due ragazzi avevano infatti già lanciato un social network con scopi educativi, dove gli utenti potevano imparare ed insegnare diverse materie mediante brevi video. Come ricorda Wikipedia, «tuttavia, pur avendo trovato degli investitori disposti a investire nel progetto, la piattaforma non ebbe successo, così Alex Zhu e Luyu Yang decisero di cambiare target e di puntare sugli adolescenti». Da lì la nascita di Musical.ly e poi di TikTok.
Quindi, a volere pensare male, Tangi – nonostante esca da una società di Google che dovrebbe sperimentare novità – appare come una bella riedizione del progenitore di TikTok. Qualunque ne sia l'origine, è indubbio che l'arrivo di Tangi apra una bella sfida nel campo dei social per ragazzi (e non solo per loro). A partire dal fatto che video-tutorial simili sono già presenti (pur se numericamente minoritari) anche su TikTok e soprattutto su Twitch, la piattaforma di Amazon dedicata alla «trasmissione in streaming di partite di videogiochi».
A questo punto sarà interessante vedere anche quanto Google spingerà la sua creatura. E soprattutto quanti ragazzi sceglieranno di trasmettere le proprie abilità e conoscenze agli altri e quanti si accontenteranno di farsi ammirare mentre giocano su Twitch o si esibiscono su TikTok. Per non parlare di quanto la creatività dei ragazzi saprà dare l'ennesimo scossone al modo di comunicare degli adulti anche nel campo della trasmissione del sapere e delle abilità.

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