Sui social i cristiani piemontesi ricordano il cardinale Poletto
mercoledì 21 dicembre 2022
È un bell’esempio di comunione ecclesiale il piccolo coro di cristiani piemontesi che, attraverso Facebook e con il consenso di centinaia di reazioni dei rispettivi follower, sta accompagnando alla Casa del Padre il cardinale Severino Poletto, 89 anni, arcivescovo di Torino dal 1999 al 2010 dopo che aveva guidato le diocesi di Fossano (dal 1980) e Asti (dal 1989). Chiara Bertoglio, musicista, musicologa e teologa ( bit.ly/3CdfWbl ), ha di lui un ricordo speciale. «Quando era arcivescovo di Torino organizzava dei ritiri per i diciottenni della diocesi, e io vi partecipai... più di vent’anni fa. Fu una bellissima esperienza, e non dimenticherò la disponibilità e l’attenzione con cui il cardinale si era reso disponibile per ciascuno di noi. Dopo tanti anni, un bellissimo ricordo di un pastore attento ai “piccoli” del suo gregge». Virgilio Baroni, «guida di Medjugorje» ( bit.ly/3jkzZOp ), lo rivede «felicissimo» il giorno dell’apertura di una Casa affidata alle Missionarie della Carità, quando disse ai presenti: «Madre Teresa, ora che è in Cielo, sembra che abbia ascoltato le mie preghiere e accettato il mio invito a prendersi cura dei nostri poveri: grazie per essere qui»; e lo immagina oggi ancora più felice. Giancarlo Chiapello, «cattolico penitente, democratico impenitente» ( bit.ly/3V6WOSM ), ripercorre le varie occasioni che ha avuto di incontrarlo e ascoltarlo, in qualità di «animatore, coordinatore d’oratorio #SMAp, nella formazione chierichetti». Ma i momenti più frequenti di confronto, «nella serenità felpata del salottino della sua casa moncalierese, uno di fronte all’altro con schiettezza», sono stati negli anni in cui era già emerito. «Abbiamo discusso di fede, Chiesa e soprattutto politica, di impegno dei cristiani…». Don Luca Peyron, «felicemente prete», direttore della Pastorale universitaria torinese ( bit.ly/3YF2XIG ), lo ricorda mentre gli chiede: «Come stai? Ti seguo sai? Le cose che stai facendo sono belle, ma non dimenticarti mai di pregare e di riposarti», e poi prosegue: «Mi hai unto del crisma che mi ha consacrato prima diacono e poi sacerdote, hai benedetto i miei inizi, hai continuato a seguire il mio cammino. Grazie cardinal Severino, continuiamo a benedire la paternità che per noi hai sempre avuto!». © riproduzione riservata
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