SE MI PRENDI PER MANO. BRUNO MAIDA; GIRALANGOLO; 13 EURO.
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Bruno Maida è professore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, specializzato in Storia dell'Infanzia di cui è uno dei massimi esperti e per cui detiene l'unica cattedra in Italia. Il suo sguardo attento al mondo dei bambini e dei ragazzi che ha permeato gran parte dei suoi lavori sulle le guerre del Novecento, le persecuzioni e la shoah, il dopoguerra, è il tratto forte anche di questo romanzo che racconta la crescita in consapevolezza di Alberto, famiglia ebrea, che ha dieci anni nel 1943, anno terribile, il più drammatico nel nostro Paese con la guerra diventata anche guerra civile, le persecuzioni e deportazioni per gli ebrei messe in atto da fascisti e nazisti. E questa è la storia di una fuga drammaticamente avventurosa, dolorosa e necessaria oltre che pericolosa, decisa da papà Vittorio ormai consapevole che per gli ebrei a quel punto non ci fosse altra possibilità di scelta. Padre e figlio lasciano la casa e i nonni per trovare rifugio in campagna nella cascina di una famiglia amica, il primo di una serie di rifugi e di un lungo peregrinare pieno di paure e in cerca di salvezza al fianco di persone generose che hanno scelto da che parte stare. E Alberto, che del fascismo ha conosciuto l’immagine retorica e propagandistica inculcatagli dalla scuola, ne scopre pian piano il vero volto prima minaccioso e poi violento. Proprio quello che vogliono combattere e sconfiggere i partigiani, incontrati strada facendo. Un cammino che sarà l’occasione per entrambi i protagonisti di conoscersi più a fondo cambiando, nella capacità di tenersi reciprocamente per mano, lo sguardo di entrambi sul futuro. Dai 12 anni un libro per tutti.
LO ZAINO DEL PARTIGIANO. PINO PACE E TATJANA GIORCELLI; IL BATTELLO A VAPORE; 16,50 EURO
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Se ne andavano da casa per scelta, raggiungevano le colline o le montagne per combattere i nazifascisti, con la voglia di ricostruire un Paese daccapo, di chiudere con uno dei periodi più bui della nostra storia. In testa avevano l’idea di un Paese finalmente libero dalla guerra e dalla dittatura. I partigiani erano in gran parte giovanissimi, ragazze e ragazzi poco più che ventenni. A volte anche più giovani. Non avevano una divisa, ma un nome di battaglia sì e di fatto un bagaglio simbolo, lo zaino, che permetteva di spostarsi con agilità portando con sé oggetti utili e necessari, qualcosa di personale, ma nulla di superfluo. Tatiana Giorcelli e Pino Pace, ideatori de “Lo zaino del partigiano” per una serie di incontri-laboratorio che conducono in tutta Italia, in scuole, biblioteche, festival e centri culturali, aprono davanti agli occhi dei lettori quel bagaglio estraendo oggetti simbolici che raccontano la quotidianità dei partigiani come i fazzolettoni colorati che si portavano al collo per identificare le diverse formazioni. E poi le posate, la gavetta, i libri, la borraccia, un berretto, scarponi e calzettoni di lana pesante per proteggersi dal freddo. Un equipaggiamento che includeva mappe particolareggiate che indicavano strade, ponti, fiumi, paesi e frazioni. Completano il volume un glossario con le parole più difficili per capire meglio la guerra e la dittatura e un album fotografico di grande interesse. Dai 12 anni
LO STIVALE SPEZZATO. ANNAMARIA PICCIONE; ILLUSTRAZIONI DI TOMMASO D’INCALCI; EDIZIONI PAOLINE; 12 EURO

Due cugine molto legate tra loro ma dannatamente lontane perché vivono l’una al nord, a Bologna, l’altra nel profondo sud, a Siracusa. S’incontrano d’estate e allora possono raccontarsi la propria vita in mille sfumature e dettagli. Ma da quando è scoppiata la guerra Teresa e Lina sono ancora più lontane in un’Italia divisa in due, così che per comunicare si scrivono. E le loro lettere costituiscono l’asse portante di questo racconto che dispiega, attraverso gli occhi delle bambine la vita quotidiana negli anni drammatici della guerra, della persecuzione degli ebrei, della Resistenza e della Liberazione, quando lo Stivale spezzato può finalmente ricomporsi e riunirsi. Come le due bambine e come gli italiani e le italiane pronte a dar vita a un nuovo Paese libero e democratico. Dai 10 anni