martedì 6 marzo 2012
Vecchiaia veneranda non è la longevità, né si misura con il numero degli anni. (Sap 4,8).Lunga vita si augura l'uomo come premio, ricchezza di giorni è per tutti straordinaria benedizione. Avere più tempo è di sicuro conforto per riuscire a dare di sé quanto di più possibile, riuscire a ricevere quanto di più importante. Legame di affetti si strutturano nel tempo, esperienza di uomini costruita giorno dopo giorno segna negli anni prezioso patrimonio. Ma il tempo da solo non dice, durata non conta da sola a raccontare la vita, un giorno come mille restano uguali se altro non li investe, se altro non consegna loro significato. Carico di anni è chi ha fatto dei suoi anni guadagno e offerta, chi ha spartito i giorni in seno alla giustizia, chi ha praticato le vie della compassione. Morire centenario certo fa notizia, ma ancora di più fa storia se gli anni passati sono consegna di umano condiviso, se chi li raccoglie sopravvivendo per custodirli nella memoria dice il suo grazie per quegli anni ricevuti. Vera longevità è lasciare memoria d'amore, a ogni età è possibile lasciare eredità importante. Se il tempo consegna nel suo passare conforto di memoria, l'amore condiviso conserva per sempre il tempo al vissuto presente, resta per sempre, non muore mai.
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