venerdì 21 gennaio 2005
Ai giovani non c'è altro da dire se non: guadagnatevi la vostra verità" Nel passaggio dalle nostre alle vostre mani, le verità diventano rami secchi, e sta solo in voi la potenza di farli rinverdire. Sono parole di Benedetto Croce rivolte ai giovani ma destinate a coinvolgere anche noi che apparteniamo alla generazione che li ha preceduti. Spesso, infatti, noi siamo convinti che basti trasmettere e inculcare alcune verità che hanno alimentato la nostra formazione e crescita perché automaticamente siano accolte dalle giovani generazioni. Certo, un insegnamento appassionato e coerente e non una burocratica esposizione di tesi e di comportamenti è un atto rilevante e fecondo, purtroppo non di rado assente nelle scuole, nelle famiglie, nelle stesse comunità ecclesiali. Detto questo, rimane però indubitabile quello che il filosofo dichiara: anche i giovani devono essere non meri recettori o ricusatori, ma artefici della loro adesione, scoprendo non solo nuove verità ma tenendo viva l'energia feconda che le antiche e alte verità contengono. È forse questo il disagio più grave dei nostri giorni. Noi adulti in modo reiterato e pedante consegniamo le verità e ci accontentiamo di prediche moralistiche dando l'impressione di avere tra le mani solo rami secchi. E i giovani non hanno nessuna voglia di ricercare, di rinverdire le verità che vengono loro trasmesse e si trascinano in mezzo a una nebbia di banalità, di volgarità, di stupidità, lasciandosi contagiare. Bisogna che entrambe le generazioni ritrovino un fremito e un gusto autentico, nella consapevolezza che la verità è vita, è fecondità, è passione.
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