mercoledì 14 marzo 2012
Non abbandonò il giusto venduto, ma lo preservò dal peccato (Sap. 10,13).Forti della Parola avanziamo nell'ingorgo del mondo, commossi per la storia che ci consegna storie, convinti che ogni evento è esperienza preziosa, viviamo la vita con il coraggio del futuro. Il dolore non manca a chi rifugio ha chiesto all'Alto, ma la tenerezza del Padre veste di domani ogni pena, ogni sofferenza è custodita per la gioia. A ogni giorno basta la sua pena e tante da sopportare. Tante di proprie, tante dei compagni a cui lenire il peso, alleggerire il carico; impotenti al grido di Giobbe che a noi chiede ragione del suo stato. Domande spesso inevase non perché la fiducia nell'Alto vacilla, piuttosto perché il silenzio conviene quando la sola parola non basta. Speranza non muore in chi speranza cerca e grida con forza la vittoria finale su ogni avventura, il dolore di oggi è luminoso prodigo di riscatto per amore di un Dio che vuole che nessuno si perda. Il mio Dio è accanto al dolore dell'uomo, ogni vivente può contare nel suo abbraccio, non abbandona i suoi servi e se anche il presente avverte il pesante rumore del suo silenzio, Egli è là, al fianco dei suoi con la carezza del suo affetto. Non abbandona il Signore alla prigionia del male chi a Lui si rivolge, pronto il riscatto per chi sa aspettare.
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