domenica 28 settembre 2014
«E se davvero gli occhi di lei, gli occhi del suo volto, fossero stelle? /Tanto splendore farebbe scomparire le altre stelle/ come la luce del giorno quella di una lampada:/ in cielo i suoi occhi brillerebbero tanto che gli uccelli/ si metterebbero a cantare credendo finita la notte». Versi epocali, in momento e luogo epocali: grazie a queste parole mormorate da Romeo Montecchi a se stesso, guardando nel buio il balcone dove appare la donna appena conosciuta e definitivamente amata, il mondo conosce la più grande tragedia d'amore di sempre. E una città, una città bellissima come molte italiane, esce dal loro girone per entrare in quello delle città mito: Verona, dopo Romeo e Giulietta, non apparterrà mai più alla storia. Romeo ha appena incontrato, al ballo, Giulietta Capuleti. Ora, nel buio, nascosto nel giardino, la contempla dal basso, mentre lei appare sul balcone. La sua posizione è quella di un uomo che guarda le stelle. Ma sono davvero stelle i suoi occhi. Davvero hanno lasciato il cielo per prendere residenza in un essere umano. Conosciamo, noi compagni di queste Avventure, l'estasi davanti al cielo stellato del mistico, del poeta, del navigatore. Ma ora quelle stelle sono contemplate negli occhi di una donna. Il cosmo e la persona coincidono. L'amore ha cancellato la solitudine astrale.
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