mercoledì 29 febbraio 2012
Perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione (Sal 16,10).Io credo, risorgerò, con questo mio corpo vedrò il Salvatore. Antico canto che racconta il prodigio di una pietra ribaltata dalla storia compromessa, malata per antico peccato, redenta per eterno Amore. La morte ingoiata per la vittoria non fa più paura a chi, catturato dalla Parola, scopre in essa la forza, la speranza di ogni speranza, la vita per ogni vita. La luce del terzo giorno, che illumina di senso ogni avvenimento, squarcia orizzonti di possibilità inattese e interpreta ogni ora aprendo i pensieri, dilatando prospettive, ricucendo sulla pelle di ogni vivente la parola cancellata dal tradimento andato: solo in Dio la risposta, solo in Lui ogni speranza. Cristo è davvero Risorto, Alleluia! E mentre ripeto a me stesso il canto della liberazione, libero dalla prigionia delle parole inadeguate alla speranza, oscurate dal pessimismo, la mia mente fa nuove tutte le cose. Se Cristo è veramente risorto, ogni cosa è nuova ai miei occhi, ogni avvenimento è colto come Vita. Le mie parole non saranno più colorate di lutto, i miei pensieri non saranno mai sottomessi alle tenebre. Vana sarebbe la fede senza la resurrezione, vana sarebbe una vita vissuta senza speranza, senza futuro di vita. Occhi aperti al domani, il sepolcro è ormai alle spalle.
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