In treno da Milano a Roma, il viaggio è fuori dal finestrino
lunedì 15 novembre 2021

I viaggi non sono tutti uguali. C'è il viaggio migrante, il viaggio leggendario e mitologico, il viaggio turistico nel pieno dell'estate. C'è il viaggio della quotidianità, quello delle tratte verso il lavoro. Il viaggio ripetuto, quello di chi prende un treno giorno dopo giorno, nella routine del pendolarismo e perde la visione immaginifica dell'avventura e il fattore esperienziale. In viaggio perché si deve viaggiare. Che sia su un regionale di TreNord o su un Frecciarossa Milano-Roma. È proprio sui pendolari ad alta velocità - dove si annulla ancora di più la dimensione spazio temporale - il fotografo milanese, classe 1981, Jacopo Di Cera si focalizza per cerca di sanare questo scollamento e far rivivere l'emozione della prima volta anche a chi quella tratta in treno l'ha compiuta talmente spesso che tutto ciò che gli sta attorno perde importanza, e si muove come un cavallo con i paraocchi. La cornice è la stessa: è il finestrino del treno. Ma l'immagina cambia. Cambia ogni istante. Basta avere voglia di guardare. Di Cera con MiRo. Milano-Roma riconduce il pendolare a essere figura attiva di spettatore, del paesaggio che scorre fuori e contemporaneamente del tempo.

Per dieci anni Di Cera ha preso lo stesso treno che congiunge Milano a Roma e ritorno, si è seduto nello stesso posto e ha guardato dal medesimo finestrino i campi ricoperti di fiori primaverili e poi celati dalla nebbia invernale, la natura che mutava il paesaggio, le case stabilmente ancorate al terreno che scorreva via, le luci che davano vita a nuove ombre ma che non stravolgevano il rassicurante alternarsi delle stagioni. Luoghi che lungo i binari dell'alta velocità e la routine del pendolarismo diventano non-luoghi, «spazi di transito, di attraversamento, non identitari». La fotografia di Jacopo Di Cera contribuisce invece a dare senso alla dimensione spazio-tempo.

Una delle immagini del progetto di Jacopo Di Cera, 'MiRo. Milano - Roma', 2021

Una delle immagini del progetto di Jacopo Di Cera, "MiRo. Milano - Roma", 2021 - Jacopo Di Cera

La mostra, MiRo. Milano-Roma, a cura di Massimo Ciampa, dopo il Mia Photo Fair di Milano e Paratissima a Torino, approderà alla prima edizione della fiera d'arte moderna e contemporanea "Roma Arte in nuvola" dal 17 al 21 novembre. Un progetto con un allestimento particolare che manifesta anche il "fotomaterismo" con cui Di Cera si rapporta con la fotografia: le immagini sono state stampate su vetro, montate con un supporto di ferro che prende la forma di un finestrino di un treno. Così ci si trova in mostra, a viaggiare, come sui vagoni, dentro noi stessi.

Le foto di MiRo rappresentano, ben oltre i paesaggi e le stagioni, un «meta-viaggio» intimo, personale, di chi viaggia non solo per avventure magnifiche e inenarrabili, verso luoghi esotici e in posti reconditi del mondo. «Il viaggio, tutti i viaggi, anche quello che ti porta da casa al lavoro - dice il fotografo - può essere motivo di scoperte e di racconti, se si sa guardare fuori da un finestrino di un treno». Ecco che con Di Cera - per usare l'espressione del critico Massimo Ciampa - «il Pendolare diventa il nuovo Errante. Colui che viaggia, nella monotonia della routine quotidiana, all'interno del deserto della sua anima. Perché il vero viaggio avviene guardando fuori dal finestrino».

Una foto e 519 parole (o chilometri).

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