mercoledì 5 giugno 2019
C'è uno stimolante detto rabbinico che così recita: «Lo stolto ha il cuore nel lato sinistro, il saggio ce l'ha nel lato destro». Il cuore a destra, che strano! Non ci sembra di essere alle prese con un rompicapo? Ovviamente abbiamo tutti il cuore a sinistra. Che cosa ci vorrà dire, allora, questa massima ebraica? Che siamo condannati a una insensatezza generalizzata e che tra i figli d'uomo non ve n'è uno che sia saggio, neppure uno? Ma un nichilismo così radicale non corrisponde allo stile della sapienza rabbinica (e della sapienza in generale).
Qui, forse, più che di nichilismo si tratta di una giusta ironia che serva da motorino di avviamento a una nuova forma di pensare. E che, invece della rassegnazione, si propone la pedagogia di un cammino di speranza che si è sempre in tempo a riscoprire. Ora, più che incoraggiare dei contorsionismi cardiologici, la soluzione del proverbio è, in fin dei conti, sconcertante e semplice. Il nostro cuore è inevitabilmente rivolto verso sinistra, ma il cuore dei nostri simili batte, dal nostro punto di vista, a destra. Stolto è colui che sente soltanto il proprio cuore, incurante o scettico di quel che pulsa nel petto degli altri. Saggio è chi fa del cuore degli altri il suo proprio cuore.
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