giovedì 26 gennaio 2017
In Gesù di Nazaret, Dio viene a darci la possibilità di diventare figli di Dio. È quello che il prologo del Vangelo di Giovanni esplicita con una felice formula: «A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio» (Gv 1,12). Non c'è potere più rivoluzionario, né più affascinante, posto nelle mani dell'Essere Umano. Neppure l'accesso al movimento delle galassie o l'orbita dei pianeti e delle stelle più distanti. Neppure i prodigi usciti dall'immenso laboratorio della scienza o l'interminabile sfavillio di innumerevoli tecnologie. Niente si sovrappone a questa capacità che Dio conferisce a donne e uomini fragili, imperfetti, incompleti e incerti come noi, di divenire figli suoi, di partecipare alla vita divina. Per questo ogni vita, ciascuna delle nostre vite, è una storia sacra. Le viene donato un orizzonte più ampio di quello che gli osservatòri spaziali contemplino. Le viene donato più infinito di quello cui qualsiasi astronave possa aspirare. Nelle piccole cose che intessono la nostra esistenza, in questa tela umanissima e quotidiana che andiamo ordendo, abbiamo la possibilità di trasportare Dio, di rispecchiare il suo mistero, di tradurlo, di renderlo presente. Ogni essere umano è una possibilità che Dio si manifesti.
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