martedì 7 giugno 2016
«Guarda le opere dell'Altissimo, tutte due a due, l'una di fronte all'altra». Con questa citazione dal libro del Siracide, Stefano Levi Della Torre inizia il suo libro: Zone di turbolenza. E continua: «L'idea che l'Occidente sia una cosa sola, abbia un'unica anima e possa riassumersi in un pensiero coerente e unificato; l'idea che le "società islamiche" siano una cosa sola, sono idee false per il semplice fatto che ogni civiltà o popolo, o anche persona sono costellazioni che in quanto viventi sono contraddittorie, attraversate da conflitti e antagonismi». Un testo non recente, ma di evidente attualità. Pensiamo il mondo islamico come un monolite, poi ci accorgiamo che gli sciiti non sono i sunniti e che, anzi, tra loro scorrono fiumi di guerre senza quartiere. Pensiamo che l'Europa sia un corpo e un'anima sola, poi si fanno le elezioni e da una parte emergono i partiti xenofobi, dall'altra diventa sindaco di una capitale, un pakistano musulmano. Parliamo degli stranieri come fossero un'unica realtà, invece c'è il cinese che ci fa un buon prezzo e quindi diventa il nostro parrucchiere e il senegalese che vende collanine e dorme sul marciapiede. Il mondo è bello ed è molto vario. Impossibile ordinarne l'armonia, se non si accetta di vedere e capire le differenze.
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