martedì 10 luglio 2012
«Il fiore si nasconde tra l'erba, / ma il vento sparge il suo profumo». Due versi sapienziali, limpidi e lancinanti di Rabindranath Tagore, grande poeta indiano, una delle maggiori voci del Novecento. Il fiore è una delle creature più belle: colorato, profumato, gentile, nasce sulla terra a decorarla, una manifestazione di bellezza spontanea, un dono. E infatti, per le persone gentili, da sempre il dono per antonomasia è un fiore. Questa bella e dolce creatura non si mette in mostra, non si isola dal mondo vegetale a cui appartiene, ma se ne sta ben felice tra gli infiniti fili d'erba, vivendo nella sua comunità, senza manifestare la sua bellezza. Ma la bellezza, quella vera, come non ha bisogno di essere ostentata, non si può celare: il suo potere è più forte di ogni altro. Provvederà il vento a spargere il profumo del fiore, nella natura si trova la ricompensa al piccolo prodigio della natura. Se un'anima ha affinità con il fiore, se è dotata di dolcezza, smalto, colore, sempre qualcosa che spira la porterà agli altri, spargendo il suo profumo, il suo sentore. Alcune persone hanno un'aura, di bontà, di luce, di cui sono quasi sempre inconsapevoli. E che di conseguenza non penserebbero mai di ostentare. Ma attorno, nell'atmosfera, c'è qualcosa che ne coglie il profumo, lo spirito, e lo diffonde nell'aria, lo rende percepibile ad altre persone. Noi, consapevoli o meno, percepiamo l'aura di chi vive come un fiore.
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