domenica 4 marzo 2012
Una bocca menzognera uccide l'anima (Sap 1,11).

Correre la vita è una grande avventura, il rischio di cadere resta comunque, ma è parte dell'esistenza, riguarda la stessa sostanza del vissuto. Ebbrezza senza confini è sapere di esserci e, comunque vada, vale la pena respirare la storia, incontrare compagni e amici, spartire le ore in gioia e dolori. Vale la pena contare su braccia fraterne, pronte alla stretta in caso di inciampo, vale la pena offrire le proprie, con compassione sincera a chi, durante la corsa, rischia la propria caduta. È straordinaria emozione lasciarsi fasciare dalla bella natura che porta nel segno la traccia del suo fattore. Quella natura, che erroneamente da alcuni è avvertita nemica perché libera di essere vera, ostile diventa se la sapienza negata al cuore è impedita nel dare il giusto valore agli eventi, di descrivere il senso delle cose, il sapore alla vita. Menzogna non è soltanto negare il vero, confondere parole per costruire l'inganno e calpestare l'innocenza, ma è offendere la natura della vita, costruendo strategie di morte. Non c'è cosa più disumana che svendere l'umanità con squallidi pettegolezzi, peggio ancora è costruire calunnia per defraudare l'avversario. Uccide l'anima la menzogna non certo di chi innocente viene assalito, ma di chi si fa signore delle tenebre e cammina nelle sue vie.
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