Case patrizie Gli spazi vuoti come segni d’élite
venerdì 17 novembre 2023
Ho tra le mani un voluminoso, solenne inserto pubblicitario specializzato in architettura di interni. Potrei facilmente liberarmene, perché intuisco subito che la materia non fa per me: è troppo lussuoso per il mio livello di reddito e anche estraneo ai miei gusti e al mio sobrio stile di vita. Ma forse è la voluminosità cartacea a impedirmi di destinare ai rifiuti una pubblicazione così studiatamente costosa. Ha perciò la meglio la mia curiosità. Voglio vedere che idea degli spazi in cui vivere, del “living”, viene pubblicizzata. La prima impressione è contraddittoria eppure precisa: l’idea è quella di un lusso nel quale non c’è posto per l’intimità, per la vicinanza, per un confortevole senso di protezione e calore umano. Ho sotto gli occhi un lussuoso squallore che sembra escludere la presenza di esseri umani che non abbiano un aspetto altrettanto lussuoso. La prima didascalia che incontro è un inno in forma di elenco al cosmopolitismo delle classi abbienti e dirigenti che abitano nelle capitali del potere e della ricchezza: Milano, Parigi, Madrid, Londra, Atene, Dubai, Los Angeles, Tokyo, Seoul. Divani di ampiezza abnorme per dei corpi umani. Spazi vuoti non meno eccessivi e soprattutto vetri, pareti a vetrata che non isolano ma aprono lo spazio interno allo spazio esterno, che sia un ampio cortile pieno di piante tropicali o interi paesaggi. In altri casi le piante frondose incombono sui divani. Poi improvvisamente locali e arredi interamente grigi cancellano ogni idea di funzione pratica e di abitabilità, come fossero sculture-parete assolutamente spoglie dove nessun oggetto né essere vivente potrebbe entrare senza turbarne la sovrumana perfezione. Regnano i vuoti, il vuoto, un vuoto inabitabile in cui vivere sembra impossibile, incongruo, stonato. Essere ricchi e avere potere sembra esigere una specie di ascetico rigore, una distinzione asociale. Ah, poveri ricchi. La crema della società fa a meno della società. La cancella, non vuole averla intorno. © riproduzione riservata
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