lunedì 5 giugno 2023
Francesco, ospite della trasmissione "A Sua Immagine", ricorda che la Madonna sempre indica Gesù non se stessa. Contro il bullismo educare alla mitezza. Genitori e maestri dicano anche qualche no
Il Papa in sede Rai: «Con la pace si guadagna. Attenti alle apparizioni mariane»

Vatican Media

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La pace che permette di guadagnare (a differenza della guerra) e le apparizioni mariane che non sempre sono vere. Questi alcuni dei temi trattati dal Papa nell'intervista registrata il 27 maggio e trasmessa ieri mattina, domenica 4 giugno, da "A Sua Immagine" su Raiuno. Nella sua prima partecipazione a un programma Rai direttamente in studio, Francesco ha ricordato innanzitutto, parafrasando le parole di Pio XII, che "è una storia antica come l’umanità: con la pace si guadagna sempre, forse poco ma si guadagna, con la guerra si perde tutto. Tutto! E i cosiddetti guadagni sono perdite”. Quindi, affrontando temi come il Giubileo del 2025 (un'occasione, ha rimarcato, “per avvicinare tutti fra noi, con Dio, per sciogliere i problemi, per perdonare”, e gli insegnamenti religiosi ricevuti dalla Nonna Rosa, (la prima ad insegnargli l’amore per la Madonna: “Mi parlava di San Giuseppe e la Madonna, ma sempre al centro Gesù”), il Pontefice ha fatto riferimento anche alle apparizioni mariane, da prendere sempre con prudenza. Anzi, ha suggerito papa Bergoglio, c'è un criterio orientativo ed è il riferimento a Gesù. Ci sono state apparizioni vere della Madonna ma sempre col dito così, verso Gesù. Mai la Madonna ha attirato a sé. Quando la devozione mariana è incentrata troppo in sé stessa, non va bene. Sia nella devozione, sia nelle persone che la portano avanti”. Francesco non ha fatto riferimento esplicito al caso di Trevignano, verso cui anche la Chiesa locale, recentemente ha messo in guardia, ma il pensiero è andato spontaneamente ai fatti accaduto nella cittadina laziale. E è suonato come una ulteriore presa di distanza.

Non sono mancati, nel corso della puntata, altri temi come ad esempio l'invito a non cadere "nella tentazione del pavone", che riguarda quelle persone che "cercano di apparire, di fare finta di...”. “Non è quella la strada”, ha affermato il Papa, “la vita è per vivere, non per fare il maquillage”. Commovente poi l'incontro in studio, a sorpresa, con Matteo e Serena, genitori della piccola Angelica, la bimba di 5 anni gravemente malata, morta il giorno prima che il Papa venisse dimesso dal Policlinico Gemelli, lo scorso mese di aprile. Francesco li aveva incontrati davanti all’ospedale e l’abbraccio del Papa alla mamma in lacrime era stato rilanciato da tutti i media. Davanti a storie del genere, il Pontefice ha sottolineato l’importanza della “tenerezza” e di “accompagnare il dolore”: “Anche io sono stato accompagnato nel momento del dolore. Una cosa che ho imparato, quando ho avuto quella malattia a 21 anni, quasi alla morte: davanti al dolore soltanto i gesti, le parole non servono… Non ci sono parole per il dolore, soltanto i gesti, e il silenzio”.
Infine l'elogio della mitezza, in contrasto con la piaga del bullismo, e l'invito ai genitori e ai maestri a educare anche dicendo dei "no". Il bullismo, ha rimarcato Francesco, “è una vittoria finta perché è una vittoria sull’aggressione, sul dolore degli altri. La vera vittoria è armoniosa, non è aggressiva, è mite. La vera parola è la mitezza. Oggi non si educa tanto alla mitezza, perché ci fa capire che essere mite significa - scusami la parola - essere stupido”.

Alla stessa maniera bisogna educare non solo concedendo. Ai genitori ha ricordato: “Bisogna educare ai limiti. Se tu a un ragazzo, una ragazza, un bambino, una bambina, fai crescere senza limiti stai facendo il male. Hanno bisogno della carezza, dell’amore, ma anche del no dell’amore. No ai capricci”. E ai maestri ha aggiunto: “Un maestro non seduce mai, attira, ti fa sentire bene e ti mette dei limiti. Un maestro che soltanto ti dà caramelle, non va bene. Il maestro è quello che ti aiuta a camminare, ma ti dice il limite e ti rimprovera. E un papà e una mamma che non rimproverano un figlio, c’è qualcosa che non funziona”.





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