Tutto l'oro del nostro caro volley (doppio trionfo per l'Italia e il fairplay)
martedì 13 settembre 2022

Il volley come il calcio, così come 24 anni dopo il Mundial del 1982 gli azzurri di Marcello Lippi trionfarono a Berlino, ecco che l’Italia della pallavolo del ct Fefè De Giorgi 24 anni dopo Tokyo alza al cielo di Katowice la Coppa del mondo. Anche l’Italia del volley, come quella del calcio, ora può dire al mondo intero di aver conquistato il 4° titolo iridato (il 5° aggiungendo quello della Nazionale femminile). L’Italia del calcio nel 2006 fece l’impresa di battere i tedeschi padroni di casa in semifinale, ma gli azzurri del volley sono andati oltre: vittoria in finale contro la Polonia, nazione ospitante.

Ed è qui il punto focale che distingue i due universi sportivi: quello del calcio sempre pieno di livori, furia verbale e fisica, in campo e fuori e quello pacifico e ossequioso del volley invece dove già la rete divide ogni possibilità di contatto e quindi scevro da gesti antisportivi. E poi il resto, cioè l’elogio della civiltà lo fa il pubblico sugli spalti. Un pubblico composto, fatto per lo più di famiglie che vanno al palazzetto per assistere a uno spettacolo e che si limitano a esultare per la propria squadra. Nei palasport del volley raramente si assiste al 'tifo contro' che invece è la ragion di stato della Repubblica fondata sul pallone. Sui muri e nelle curve degli stadi di calcio con l’inizio della nuova stagione sono riapparse scritte antisemite e i soliti cori – «buu» – razzisti che non trovano mai spazio nelle cattedrali della pallavolo.

Siamo testimoni “in diretta” di uno spettacolo unico (3 milioni e 752mila telespettatori, in primas serata su Rai 1): il Mondiale vinto dall’Italia in terra di Polonia con i polacchi che in campo e sugli spalti rendono onore ai vincitori. E non per un miracolo del genius loci della vicina Wadowice, san Giovanni Paolo II, ma per la legge non scritta di una disciplina che fa sua la lezione olimpica e che si fonda su un assoluto fairplay. Tutto questo forse accade anche perchè la pallavolo non ha mai smarrito il suo spirito, anche educativo: è ancora lo sport più praticato da ragazzi e ragazze nelle palestre scolastiche. E anche quando si sale tra i professionisti riesce a far laureare non solo campioni in campo ma anche all’Università.

Lo dimostra il capitano azzurro Simone Giannelli, due metri di fosforo e bontà. Il dottor Giannelli, un Mondiale, quello per club, lo aveva già vinto con Trento (lui che è nato a Bolzano) mentre si stava laureando in Scienze dell’alimentazione. Cose che nell’altro mondo, in quello del calcio, sono rarità, mentre è più facile trovare un Gigio Donnarumma che va all’assalto delle spiagge piuttosto che diplomarsi in tempo. Nell’anno della maturità, il Gigione azzurro campione d’Europa, non si presentò all’esame e se ne scappò a Ibiza, perché tanto un pezzo di carta si può prendere (e persino vergognosamente comprare) in ogni momento... Dinanzi alla 'beata ignoranza' di certi pallonari arriva la schiacciata vincente di Giannelli e compagni: i bravi ragazzi della banda Fefè che hanno dimostrato di possedere sensibilità e personalità da vendere.

Se ne è accorto al volo e per tempo anche il nostro presidente Sergio Mattarella, primo vero tifoso di questa Nazionale di cui aveva divorato ogni singola notizia e non ha mai creduto, come dichiarato dagli azzurri di De Giorgi, che in questo Mondiale andavano semplicemente per 'fare esperienza'. «Una magnifica dissimulazione, sono convinto che in realtà ciascuno di voi pensasse sin dal primo giorno a poter conquistare il titolo. L’avete fatto, complimenti , bravissimi, grazie per l’Italia», ha detto Mattarella ieri abbracciando i campioni del mondo al Quirinale. Questa giovine Italia della pallavolo che piace tanto anche al premier Mario Draghi, adesso può fare il bis Mondiale con le ragazze allenate da quell’altro gran signore di Davide Mazzanti. Quanto a Giannelli e compagni il prossimo obiettivo sarà sfatare il tabù olimpico e andarsi a prendere l’oro di Parigi 2024. Ma fin da ora chapeau caro/a Italvolley.

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