lunedì 14 settembre 2015
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Caro direttore,
domani, domenica 13 settembre, ci sarà un grande evento alle Tre Cime di Lavaredo. Già lo scorso anno c’è stata la partecipazione di migliaia di persone che si sono trovate ai piedi delle famose vette dolomitiche, tante mani intrecciate hanno formato un anello umano con lo scopo di promuovere i diritti umani. È più che mai necessario ribadire e rinnovare a tutti, ma ancor prima a noi stessi, il senso del valore dei diritti fondamentali della persona. È, infatti, sotto gli occhi di tutti ciò che sta avvenendo nel mondo, e persino nella nostra «civile e pacifica» Europa. Pacifica e civile a giorni alterni, mi viene da dire. L’immigrazione per paura e per fame di centinaia di migliaia di poveri disgraziati che scappano dalla guerra, dallo sfruttamento, dall’oppressione e dalla negazione dei diritti umani mette alla prova la nostra pacifica civiltà. Perché noi cittadini di Paesi sviluppati ed emancipati a certe sofferenze neanche ci pensiamo, diamo per scontato – come diamo per scontato il processo della respirazione – che i diritti umani debbano essere rispettati. Ora tanti perseguitati e vittime di ingiustizia stanno venendo nei nostri Paesi per riappropriarsi del futuro, per fame di dignità, e di libertà, diritti di cui anche noi li abbiamo depredati in tanti modi o l’abbiamo lasciato fare! Importanti leader politici europei hanno cambiato sguardo e atteggiamento, aprendo a un’accoglienza saggia e sempre meglio regolata. Ma alcuni Stati della Ue continuano a erigere muri e recinti con filo spinato, e – ancor peggio – sono persino arrivati a "marchiare" queste persone. E non pochi affermano che vanno arrestate, isolate, allontanate dal «proprio suolo»- Come se la terra dove ognuno di noi vive e si relaziona con i propri simili fosse proprietà privata... Ma ogni persona ha diritto di vivere in pace e in sicurezza. E nell’autentico patrimonio di ognuno di noi, ovunque sia nato, ci sono diritti umani intangibili. Mi auguro perciò che la catena umana che si formerà attorno alle Tre Cime di Lavaredo sia vista in ogni dove. E il messaggio sia come un grido di aiuto per dare voce a chi non ha voce, per dire ai governanti del mondo che ora è necessario rispondere all’emergenza dei profughi, ma prima di tutto bisogna adoperarsi perché siano garantiti ovunque i diritti umani.
Adelio De Gol, Feltre
L’abbraccio umano che proprio oggi, tornerà ad avvolgere le Tre Cime di Lavaredo sarà caldo, emozionante e coinvolgente, caro signor De Gol. Ne sono certo. La bellezza e la forza evocativa del luogo – che fu, pure, teatro di durissime battaglie durante la prima guerra mondiale – e la partecipazione annunciata di migliaia e migliaia di persone attireranno attenzioni in tutto il mondo. E io spero con lei, e con gli organizzatori, a cominciare da Tatiana Pais Becher, che il messaggio per il rispetto sereno e forte dei diritti umani di tutti e di ciascuno arrivi con la chiarezza e la forza di quei tre esclamativi di pietra che si stagliano nel cuore delle Dolomiti. Questi sono davvero giorni giusti per far risuonare un simile messaggio e per affidarlo a ogni uomo e a ogni donna innamorati della pace. Quella pace che come cinquantadue anni fa ci è stato ricordato una volta per tutte è possibile e vera solo quando è costruita sui quattro pilastri della verità, della giustizia, dell’amore e della libertà. Nella sua Pacem in terris, con l’eloquenza del cuore e la solidità della ragione, Giovanni XXIII ha spiegato a credenti e uomini di buona volontà che non si può rinunciare a nessuno di essi, perché sono verità, giustizia, amore e libertà a dare contenuto certo a una pace che non sia solo assenza di guerra e che garantisca i diritti (e i doveri) umani fondamentali, «inviolabili» perché non assoggettabili al capriccio di alcuno. Ricordiamocelo sempre e, soprattutto, in questi giorni in cui la «pacifica civiltà» della nostra Europa è messa – come lei, caro amico, sottolinea – alla prova del coraggio di affermare se stessa nella solidarietà. Che non esclude mai il rispetto delle regole, ma mette ogni regola rigorosamente al servizio della persona umana. Buon abbraccio alle Tre Cime e al mondo intero.
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