Salviamo il figlio di Antonella e Alfio
sabato 13 maggio 2017

Quanto vale la vita di un bambino? Quanto siamo disposti a spendere? Qualcuno li ha invitati in chiesa e loro sono venuti. Docili, umili, silenziosi, affranti dal dolore per la decisione presa. Non vorrebbero farlo, non lo farebbero. Volentieri ritornerebbero sui propri passi, aspettando il giorno del parto. Ma hanno paura. Una paura che li blocca, li congela, li paralizza. Alfio e Antonella questo figlio non programmato non se lo possono permettere. Non hanno più una casa, non hanno più un lavoro. E le prospettive per il futuro sono avvolte nella nebbia fitta. Chiedono un lavoro. Abbiamo messo a disposizione quel poco che abbiamo. Siamo disposti a rimanergli accanto fino a quando non potranno essere autosufficienti.

Il nostro aiuto alle loro orecchie suona come un’elemosina che la loro dignità impedisce di accettare. A chi ha sempre lavorato non viene facile tendere la mano. Se solo avessi un piccolo lavoro da offrire. L’appuntamento con la morte è fissato per i primi giorni della settimana prossima. Abbiamo ancora qualche giorno per impedire questo aborto non voluto.

L’aborto dei poveri. È lacerante per una coppia che ama la vita, che crede al diritto di quel bambino a nascere, che volentieri lo accoglierebbe, dover ricorrere all’aborto perché disoccupata. E pensare che in giro c’è gente che vorrebbe allargare ancora di più le maglie della legge 194. Una legge che fin dal primo articolo dice che «lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio». Una legge, dunque, non applicata, disattesa. Uno Stato che «riconosce il valore sociale della maternità» in che modo si fa accanto a chi chiede aiuto per portare a termine una gravidanza? Sembra che altro non sappia fare che dire al bambino di togliere il disturbo. Ma le cause? Quelle sembra proprio che non interessino a nessuno, se non ai volontari, alle parrocchie che si fanno prossimo di questi genitori smarriti e scoraggiati. E pensare che nella nostra bella Italia nascono sempre meno figli. Un problema che porterà conseguenze drammatiche negli anni che verranno. Purtroppo, il nostro egoismo non ci fa aguzzare la vita, si accontenta di tenere lo sguardo basso. Questo modo di pensare e di agire è contro la fede cristiana, contro la solidarietà tra i popoli e le generazioni, contro la verità. Un giorno Gesù disse: «La Verità vi farà liberi». È vero. Tutte le verità ci fanno più liberi, più coscienti, più capaci di organizzare la speranza. E la verità oggi è che una politica più attenta, intelligente, accorta verso la vita nascente, le donne incinte, le famiglie povere porterebbe a popolare il futuro dei nostri eredi.

Alfio e Antonella sono andati via con le lacrime agli occhi e la morte nel cuore. Il bambino nel grembo della mamma non sa quel che sta per accedere. Felice respira il suo respiro, si alimenta di ciò che lei mangia. Nel giorno in cui due bambini portoghesi vengono elevati agli onori degli altari, vogliamo chiedere a loro di intercedere presso Dio perché questo bambino ancora senza nome possa vedere il sole. Ai fratelli e le sorelle che hanno la possibilità di assicurare un piccolo lavoro a questa famiglia chiediamo la carità di allargare il cuore. «Chi salva una vita salva il mondo intero». Noi ci crediamo. Un solo atto di carità vale più di mille discorsi, mille convegni sulla carità. Facciamolo. Se ne abbiamo la possibilità, facciamolo. Non giriamo la faccia dall’altra parte. Non diciamo: «Non mi riguarda». Tutto ci riguarda. L’uomo ci riguarda. Questo bambino in bilico tra la vita e la morte ci riguarda. Mettiamo in condizioni questi genitori di accogliere il loro bambino. Ne hanno il diritto. Se Gesù non dimentica un solo bicchiere di acqua che abbiamo dato a un fratello assetato, quanto più ricorderà che anche grazie a te una vita da lui amata venne alla luce. E da quella vita altre vite nacquero...

Se sulla vita nascente taceremo noi, figli del vangelo, saranno costretti a gridare i sassi delle strade. Chi ha un lavoro da offrire si faccia avanti e sarà inondato di gioia vera, quella che riempie il cuore. Unica, preziosa, irripetibile è questa vita nascente per estirparla dal grembo della mamma solo perché non potrà comprargli il latte. Gridiamolo insieme che il presunto 'diritto all’aborto' moltissime volte altro non è che una comodissima scappatoia verso cui vengono costretti a ricorrere tante famiglie alle quali per i loro bambini non viene assicurato il vero, immenso, nobilissimo diritto alla vita.

Purtroppo la storia di Antonella e Alfio non si è conclusa come sperato. Leggi qui

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