La storia del quotidiano

Dal 1968 a oggi, un percorso editoriale tra identità, innovazione e responsabilità. Un giornale al servizio del dialogo, della verità e della persona.
June 18, 2025

La nascita

Avvenire nasce il 4 dicembre 1968 dall’unione dei quotidiani cattolici L’Italia di Milano e L’Avvenire d’Italia di Bologna per iniziativa di Paolo VI.
La prima copia di Avvenire del 4 dicembre 1968
La prima copia di Avvenire del 4 dicembre 1968
Rappresenta un quotidiano che, sin dalla sua fondazione, mostra di avere una visione improntata al dialogo, all’inclusione e in costante e aperto confronto sia con il mondo laico sia con le altre fedi.
La scelta del Pontefice bresciano, già arcivescovo di Milano e figlio di un giornalista, si prefiggeva di tradurre lo spirito del Concilio Vaticano II in uno strumento popolare d’informazione e di giudizio sulla realtà del mondo contemporaneo.

La crescita

Sotto la guida di Leonardo Valente (fino al 1969) e poi di Angelo Narducci (che fu direttore per 11 anni), Avvenire prende lo slancio per dare voce a un mondo cattolico che, a maggior ragione dopo il Vaticano II, è una realtà composita e vivace, ricca di sensibilità e di anime differenti, impegnata nei più diversi fronti dell’educazione, della cultura e della società.
Nelle pagine del quotidiano i cattolici italiani, ma anche tanti non credenti, trovano una guida ragionata dentro e attraverso le notizie di ogni giorno, accompagnata da idee chiare e orizzonti ampi quanto il mondo.
L’informazione internazionale e quella religiosa, le pagine di cultura e gli editoriali, le opinioni dei lettori e l’attenzione alla società reale si consolidano col tempo come veri punti di forza, del tutto originali e caratteristici, di un giornale che continua a crescere nell’opinione pubblica del Paese, anche grazie alle direzioni di Angelo Paoluzi (fino al 1981) e di Pier Giorgio Liverani, sino al febbraio 1983. Con Gian Guido Folloni, direttore poi per sette anni, e Lino Rizzi, alla guida del giornale dal 1990 al 1993, Avvenire aggiunge pagine, temi e interessi, seguendo le grandi sfide della società con una visione chiara e riconoscibile del cristianesimo e dell’umanità tutta.

Il consolidamento

I 15 anni della direzione di Dino Boffo, dal 1993 al 2008, sono caratterizzati dal confronto dialogico con le sfide culturali e antropologiche sui grandi temi della vita, della famiglia, dell’educazione. Sono gli anni in cui prende corpo la presenza del giornale su Internet (1998) e nascono supplementi come Noi Genitori e Figli, Luoghi dell’Infinito (entrambi mensili) e il giornale di attualità per i bambini Popotus, oggi settimanale, apprezzatissimo e unicum nel panorama editoriale italiano con la sua capacità di raccontare ai cittadini di domani le notizie di oggi.
Nel maggio 2002, un radicale ridisegno editoriale, grafico e organizzativo fa di Avvenire uno giornale capace di offrire una lettura spesso controcorrente di una realtà che si va facendo sempre più complessa e che interpella la coscienza di tutti.
Dall’autunno 2009, con la direzione affidata a Marco Tarquinio, si consolida il prestigio del quotidiano nel panorama editoriale, confermando un trend di crescita diffusionale anche in anni molto difficili per le copie dei quotidiani in Italia.
I lettori di Avvenire, per la gran parte abbonati, un fenomeno sintomatico del forte legame reciproco, si confermano essere una comunità intelligente, interessata a leggere e comprendere, con uno sguardo alternativo, la realtà italiana e internazionale.

L'evoluzione grafica di Avvenire nel tempo

Avvenire nel 1968Avvenire nel 2001Avvenire nel 2010Avvenire oggi
Avvenire nel 1968

Lo sviluppo

Dal 2023 Marco Girardo è il direttore di Avvenire. Giornalista e saggista, fa parte della redazione dal 2000 e dal 2011 ha guidato la Redazione Politica economica. Con la sua direzione è iniziato un processo di cambiamento tuttora in corso, orientato a fare di Avvenire un quotidiano nazionale di prossimità, sostenuto da un assetto valoriale unico.
Avvenire partecipa al dibattito politico, sociale, culturale e religioso del Paese, seguendo una linea editoriale orientata a rimpiazzare il sensazionale con il fondamentale e il recente con il rilevante.
Racconta la cronaca nel rispetto della persona e dei fatti. Affronta temi sociali come la famiglia, l’educazione, il volontariato e le disuguaglianze. Pone molta attenzione agli esteri, puntando i riflettori sui Paesi in via di sviluppo, raccontando le guerre in corso e i conflitti lontani dalle prime pagine. Trattando i temi della sostenibilità, delle disuguaglianze e della transizione ecologica ed energetica, parla di economia civile (attraverso un inserto omonimo dedicato) e informa sui nuovi modelli di sviluppo. Pone al centro la vita umana, approfondendo questioni relative a bioetica, medicina, scienza e salute. Dedica spazio a contenuti culturali, offrendo spaccati e provocazioni intellettuali su diversi argomenti attraverso firme di prestigio. Indaga, inoltre, i fenomeni dell’Intelligenza artificiale, i conseguenti dilemmi etici e l’impatto delle nuove tecnologie sulle giovani generazioni.

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