Rigenerare luoghi in tutta Italia per un vero sviluppo sostenibile
sabato 1 ottobre 2022

Caro direttore,
oggi – sabato 1° ottobre – in occasione della Giornata europea delle fondazioni, Acri e Assifero promuovono 'Ben(i)tornati. Gesti quotidiani di rigenerazione': un’iniziativa che abbraccia oltre 100 luoghi in tutta Italia, dove le comunità e le fondazioni hanno realizzato insieme iniziative locali di rigenerazione. Si tratta di progetti diversi tra loro, ma tutti accomunati dalla stessa visione. Le iniziative che partecipano alla Giornata, infatti, raccontano storie di uomini e di donne che si sono attivati per i loro territori, con l’obiettivo di recuperare, riutilizzare, rigenerare. Lo hanno fatto prendendo in gestione spazi e parchi abbandonati, dando nuova vita a luoghi dismessi, organizzando laboratori di recupero o di educazione ambientale.

Ad animare queste esperienze sono i quasi 7 milioni di italiani che dedicano parte del proprio tempo alla cura della comunità, con le organizzazioni del Terzo settore, accompagnati dal mondo delle fondazioni e degli enti filantropici. Queste esperienze testimoniano che in tutto il Paese, oggi, sono già in campo grandi risorse – umane e materiali – per concorrere allo sviluppo sostenibile dei territori. Ciò che accomuna tutte queste esperienze è la centralità del ruolo delle comunità: non si tratta di soluzioni standardizzate, ma di esperienze nate 'dal basso', che sono state capaci di intercettare i bisogni locali e individuare le risorse necessarie, mobilitando cittadini e istituzioni per il bene di tutti.

Questo approccio può essere utile per affrontare una delle sfide più grandi dei nostri tempi. Siamo, infatti, tutti chiamati a fare la nostra parte nel percorso verso uno sviluppo sostenibile per l’umanità e per il Pianeta, come indicato dalle Nazioni Unite con l’Agenda 2030 e i 17 Obiettivi. Veniamo da decenni nei quali il modello di sviluppo è stato incentrato sul consumo 'usa e getta', che ha anestetizzato ogni riflessione sulle conseguenze in termini di quantità eccedente di rifiuti prodotti e, soprattutto, sul concetto del 'prendersi cura', 'mantenere', 'riciclare'.

Non è più sufficiente adottare nuovi comportamenti individuali e collettivi, ma è ormai necessario iniziare a osservare il mondo e le persone in modo diverso, mettendo al centro l’idea di una convivenza armonica tra gli esseri umani e l’ambiente che li circonda. Pensiamo, per esempio, ai beni confiscati alla criminalità organizzata (che partecipano numerosi alla giornata del 1° ottobre). Fino a pochi anni fa questi immobili rappresentavano luoghi chiusi, utilizzati per arricchire poche persone e per ostentare il loro dominio sul territorio. Oggi, in seguito a percorsi di recupero e assegnazione a organizzazioni non profit, sono 'tornati' alle comunità, che in essi trovano spazi per studiare, incontrarsi, divertirsi, lavorare.

Ma, attenzione, non si tratta di un processo concluso una volta per tutte: la vitalità di questi luoghi è legata a uno sforzo quotidiano di cura, manutenzione e costante riappropriazione, che li riempia di un’anima di convivenza e solidarietà, trasformandoli in costanti simboli della vittoria delle comunità contro le mafie. Perché questi – e tanti altri spazi prima abbandonati e oggi 'rigenerati' – possono incidere profondamente nella vita e nell’immaginario di tutti noi: ci ricordano che non dobbiamo smettere di credere in un futuro migliore possibile, nella giustizia e nella cooperazione, come strumenti per raggiungere i nostri obiettivi.

Questo è un insegnamento straordinario per tutti i giovani – e non solo – che vale più di tante parole. Solo se ci prendiamo cura dei luoghi, trasformandoli in 'beni comuni', impariamo il valore tanto prezioso quanto delicato della convivenza, che è il fondamento della nostra democrazia.

Presidente Acri

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