giovedì 11 ottobre 2012
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Gentile direttore,
dopo 13 anni dalla famosa "Bassanini", con la controriforma del Titolo V della Costituzione voluta da Monti, è arrivata la fine di quel poco di federalismo realizzato in Italia. Tra le competenze che saranno tolte alle Regioni mi pare particolarmente importante quella riguardante l’energia.
Molti governatori sono già giustamente insorti. Ma dietro a queste dichiarazioni a caldo, ci si dovrebbe chiedere se è stato fatto quello che le Regioni avrebbero dovuto fare. Prendiamo ad esempio il Veneto: in ben otto anni non è si riusciti a portare a termine il Piano energetico regionale. Quindi scandalizziamoci un poco meno se ora Roma ce la viene a togliere. Proviamo a riflettere anche con un sereno "mea culpa". Ci rimane una consolazione: il poter dire, d’ora in avanti, che tutto ciò che non funziona, o che è fatto male, sarà solo ed esclusivamente colpa di Roma!
Franco Secchieri geologo - Rovigo
L’unica vera consolazione, gentile dottor Secchieri, sarebbe quella di poter registrare il varo di un Piano energetico nazionale armonico e lungimirante che torni a spingere in avanti con piglio innovativo e sostenibile il Bel Paese. Continuando invece con le recriminazioni incrociate, infatti, per la nostra Italia e i suoi territori ci sarebbe solo una retromarcia ben più cieca di quella dal “federalismo” (sbilenco) fin qui realizzato. Dovremmo averlo capito una volta per tutte: a forza di correre incoscientemente a ritroso si finisce per ritrovarsi sul ciglio di un baratro.
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