Non solo pandemia: patti chiari per la salute di tutti i cittadini
martedì 18 agosto 2020

Caro direttore, tornare a curarsi, rientrare negli ospedali per accedere a diagnosi e trattamenti rapidamente e in assoluta sicurezza è possibile. Non bisogna infatti abbassare la guardia ed è fondamentale l’uso corretto dei dispositivi di protezione (che comprende anche il loro corretto smaltimento) come principio di libertà e rispetto per noi stessi e per gli altri. Questo è il messaggio che voglio lanciare a tutti i miei concittadini. È un passaggio fondamentale per garantire salute e benessere a tutta la popolazione ed evitare così che la paura del contagio prenda il sopravvento. Il rischio, infatti, è quello di generare un’ulteriore crisi di salute pubblica dovuta all’interruzione di attività di prevenzione e trattamento, cruciali per tutti cittadini e per i numerosi pazienti che necessitano di cure regolari.

Le parole del Presidente della Repubblica sono state chiare e connaturano un monito per continuare a mantenere un comportamento responsabile e coscienzioso non solo nel rispetto delle norme, ma soprattutto nel modus operandi e nei comportamenti della nostra quotidianità anche nei confronti dell’ambiente in cui viviamo. I dispositivi di protezione rappresentano una tutela che non deve essere sprecata o gettata. La parola chiave è 'fiducia', quella fiducia che abbiamo imparato a richiamare di fronte a una sfida senza precedenti nella storia della nostra Repubblica. Fiducia nelle Istituzioni, nel nostro Servizio sanitario nazionale e nel personale sanitario – in corsia e sul territorio – che hanno assicurato nella fase critica il massimo grado di sicurezza delle strutture ospedaliere e dei presìdi territoriali, permettendo ai pazienti di proseguire il loro percorso cura con serenità. Ridurre le diseguaglianze e garantire benessere di tutti i nostri cittadini è la missione della Cabina di regia 'Benessere Italia' che ho l’onore di presiedere: una sfida istituzionale e sociale alla quale non dobbiamo e non possiamo sottrarci. Questa crisi ne ha plasticamente evidenziato il carattere complesso, interconnesso e globale. Una sfida che vede la salute pubblica al centro ma che deve essere affrontata con un approccio integrato. Solo insieme – società, cittadini, istituzioni – si può affrontare. Oggi i cittadini si trovano comprensibilmente spaesati ed impauriti, molti di loro hanno timore di rientrare in ospedale e di riprendere i propri percorsi di cura. I numeri sono allarmanti e parlano chiaro: alcuni studi come quelli dell’Università Luic-Cattaneo fanno comprendere che il timore del contagio è connaturato nel substrato culturale e rischia di spezzare quell’equilibrio fondamentale tra salute personale e salute pubblica.

Oltre 12,5 milioni di esami diagnostici, 20,4 milioni di analisi del sangue, 13,9 milioni di visite specialistiche e 600mila gli interventi chirurgici (di cui 50mila oncologici) sono stati cancellati, oltre un milione di ricoveri posticipati con liste di attesa che rischiano di arrivare a livelli insostenibili per un Ssn basato su equità e universalismo che tutto il mondo guarda con ammirazione. È un quadro che dimostra come il nostro Paese rischi concretamente di trovarsi di fronte a un’altra emergenza. Abbiamo il dovere di affrontare questa paura con responsabilità infondendo fiducia a tutti i cittadini e rassicurandoli sullo stato di sicurezza dei nostri ospedali, dei nostri ambulatori, dei nostri studi medici, che hanno con coraggio e straordinaria abnegazione dimostrato in questi mesi quanto hanno a cuore la salute di tutti noi. L’Italia ha saputo reagire alla fase più acuta della pandemia. Adesso ci prepariamo con lo stesso spirito ad affrontare qualsiasi tipo di scenario in autunno. Anche durante questi giorni di agosto occorre tenere fermo il principio di prudenza e il rispetto delle regole dettate dalle autorità sanitarie. Ma alla ripresa sarà altrettanto cruciale fare in modo che nessuno resti indietro sotto il profilo della diagnosi, cura e trattamento di qualsiasi patologia. Il Governo si è già impegnato per una drastica riduzione delle liste di attesa accumulate. Far leva però sul senso di fiducia è in prospettiva il migliore strumento affinché trattamento, cura, prevenzione per tutti possano tornare a essere la normalità. Non possiamo permetterci proprio oggi di farci sopraffare dalla paura e abbassare l’asticella del diritto alle cure. Altrimenti avremo forse vinto solo la prima battaglia, ma la nostra comunità soffrirà le conseguenze di una sconfitta più pesante.

Presidente della Cabina di regia "Benessere Italia" presso la Presidenza del Consiglio dei ministri

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