lunedì 14 luglio 2014
COMMENTA E CONDIVIDI
Caro direttore, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle ora dialogano sulla legge elettorale e tale questione sarà pure importante. Ma non ci si potrebbe dedicare di più ai problemi che quotidianamente assillano il Paese, come la disoccupazione, l’ecologia, la corruzione e l’educazione, senza dimenticare la fame (e la pace) nel mondo?
Mauro Mai, Rieti
 
Cominciamo, caro signor Mai, da un’ovvietà che in tempi di pensiero unico non è poi così ovvia: ci sono problemi che possono avere diverse soluzioni, e questo spiega le differenze politiche di schieramento e di programma. E ci sono questioni che meritano di essere affrontate e risolte insieme, con una convergenza non solo possibile, ma necessaria e, per certi versi, inevitabile. Voglio dire, senza discostarmi dal breve elenco esemplificativo da lei proposto, che si può certamente tentare di sciogliere il nodo della disoccupazione con metodi persino opposti, mentre le grandi scelte istituzionali e la riforma delle regole del gioco politico vanno realizzate coinvolgendo tutte le forze responsabili e davvero decise a servire l’Italia e la sua gente (altrimenti, come insegna l’esperienza, o le riforme si fanno male o non si riesce proprio a farle). Nella preziosa categoria delle “battaglie comuni” tra appartenenti a partiti e coalizioni differenti c’è, poi, senza dubbio la lotta alla corruzione in qualunque modo essa si manifesti e – a mio parere, anche se so bene quali siano le difficoltà – dovrebbe esserci pure l’impegno per una scuola ben strutturata, serenamente alleata delle famiglie ed efficace nel suo servizio educativo ai ragazzi che la frequentano. Quanto al lavoro necessario e agli indispensabili passi da compiere, all’interno del nostro Paese e a livello internazionale, per costruire la pace e per debellare lo scandalo della fame (che ancora oggi umilia e mortifica circa un miliardo di esseri umani in tutto il mondo), è evidente che non possono essere ridotte a bandiere di una parte, ma sono un dovere di tutti. Purtroppo onorato poco e a fatica. Io mi auguro, proprio come lei, caro amico, che le varie forze politiche e parlamentari riescano a trovare intenzioni ed efficacia comuni.
Sono, insomma, convinto che nessun partito – qualunque siano la sua ispirazione e la sua consistenza elettorale – su certi fronti essenziali possa rinunciare a fare la positiva parte che gli spetta. Altrimenti, come in un passato anche recente, si condannerebbe all’irrilevanza dei “bastian contrari”. E prima o poi (lo abbiamo visto anche alle ultime elezioni europee) questa scelta si paga duramente in termini di voti persi (o mancati) e di elettori, a loro volta, polemicamente autoconsegnati all’astensione. Più di un capopartito – lo so bene anch’io – resta ugualmente convinto che la politica dello scontro sterile eppure “mobilitante” sia la più redditizia, ma credo che soffra di illusioni, e a volte di vere e proprie allucinazioni. La grande maggioranza degli italiani mi pare ormai stufa dei giochi di questi deludenti e deleteri illusionisti.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI