La vicinanza ai malati balsamo della comunità
sabato 29 maggio 2021

Domani, domenica 30 maggio, ricorrerà per il ventesimo anno la Giornata nazionale del Sollievo, istituita nel 2001 con direttiva del presidente del Consiglio per «promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo giovarsi di cure destinate alla guarigione».

La Giornata è promossa dal Ministero della Salute, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e dalla Fondazione Gigi Ghirotti, Onlus impegnata sin dal 1975 per una cura più umana e rispettosa dei bisogni delle persone malate di tumore e dei loro familiari. La Giornata si avvale anche del sostegno dell’Ufficio per la Pastorale della salute della Cei.

Obiettivo cardine di questa ricorrenza è diffondere la 'cultura del sollievo', ossia far conoscere, testimoniare e diffondere il messaggio che il dolore si può vincere o comunque dominare, e ricordare che è possibile sempre raggiungere il sollievo anche quando non è più possibile guarire da una patologia in fase avanzata o terminale. Nel corso degli anni l’obiettivo della Giornata si è esteso, abbracciando anche altre condizioni esistenziali oltre alla fase terminale di malattia. Il sollievo è possibile in ogni condizione in cui il dolore e la sofferenza sembrano avere dominio su tutte le dimensioni della persona: il corpo, la mente, lo spirito, la società. Oggi grazie ai progressi della medicina, forse per la prima volta nella storia dell’umanità, possiamo controllare il dolore e raggiungere il sollievo nella stragrande maggioranza dei casi.

Da undici anni è in vigore una legge fondamentale (n.38/2010) che sancisce il diritto per ogni cittadino di ricevere cure palliative e terapia del dolore. La Giornata del Sollievo coinvolge tutti. «La vicinanza' – scrive papa Francesco nel Messaggio per la XXIX Giornata Mondiale del Malato – è un balsamo prezioso, che dà sostegno e consolazione a chi soffre nella malattia. [...] Viviamo questa vicinanza, oltre che personalmente, in forma comunitaria, [...] una comunità capace di guarigione, che non abbandona nessuno, che include e accoglie soprattutto i più fragili ».

La vicinanza fisica alla persona malata e sofferente è stata impedita o significativamente contenuta dalle misure emergenziali per contrastare la diffusione del virus Sars-CoV-2.

Ciò non significa che non si possa essere comunque vicini, prossimi, presenti in modo diverso, forse più creativo, avvalendosi anche di tecnologie per la comunicazione a distanza audio-videomessaggistica. I sondaggi indicano che i due bisogni più frequenti tra le persone ricoverate siano 'sentire meno dolore' e 'avere accanto le persone care'. Il giornalista Gigi Ghirotti, al cui nome è intitolata la Fondazione co-promotrice della Giornata, raccontando il suo viaggio «nel tunnel della malattia», malato di tumore tra i malati ricoverati in ospedale, si accorse di quanto fosse importante la vicinanza affettuosa ed empatica per provar sollievo e scrisse: «Quel che importa, sia durante la vita, sia di fronte alla morte, è non sentirsi abbandonati e soli».

Quindi, domani si celebra non una Giornata 'contro' il dolore, ma una visione più globale della persona umana che il concetto 'sollievo' esalta. Sollievo non significa solo affrancamento dal dolore fisico o da altri sintomi, significa anche rispetto e centralità della persona. «Ogni intervento diagnostico, preventivo, terapeutico, di ricerca, cura e riabilitazione – scrive ancora il Papa in un suo messaggio rivolto agli operatori sanitari – è rivolto alla persona malata, dove il sostantivo 'persona', viene sempre prima dell’aggettivo 'malata' e l’agire costantemente proteso alla dignità e alla vita della persona, senza alcun cedimento ad atti di natura eutanasica, di suicidio assistito o soppressione della vita, nemmeno quando lo stato della malattia è irreversibile»'.

Il sollievo è quindi un’esperienza che coinvolge le molteplici dimensioni della persona umana e parimenti molteplici le modalità per celebrarlo. Sono centinaia le manifestazioni che si svolgeranno domani in Italia, promossi da enti pubblici sanitari o da enti non profit, d’intesa con scuole, centri diocesani, parrocchie. Grande la partecipazione dei volontari. Con il loro impegno, generosità e testimonianza della «spiritualità del Buon Samaritano » (Francesco, 2020), anche quest’anno saranno il cuore pulsante della Giornata e 'portatori' di sollievo come acqua dissetante per chi sta attraversando il deserto della desolazione e della sofferenza.

Presidente Fondazione Ghirotti e direttore di Tv2000

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