La mia Benedizione ai bambini narrando d'una madre afghana, di calze e d'amore
sabato 8 gennaio 2022

Caro direttore,
mi ha commosso la storia della mamma afghana morta assiderata per aver offerto ai suoi bambini le proprie calze per scaldarsi le manine dal gelo che “Avvenire” ha pubblicato subito e che, poi, Antonella Mariani ha commentato nel giorno dell’Epifania collegando quelle calze e le calze piene di dolci doni della nostra tradizione. Nel pomeriggio del 6 gennaio, come in tante parrocchie italiane, anche nella mia c’è stata la “Benedizione dei bambini” e poi, appunto, la Befana ha regalato loro una calza. A quei piccoli ho raccontato anche di questa mamma senza nome (per noi, ma non per Dio che è Padre-Mamma!). E l’ho fatto non per “usare” le tragedie che vivono gli altri, né tantomeno per trovare parole strappalacrime, ma per aiutarli e aiutarci a capire una volta di più di quale grande amore sono capaci le persone che sono al nostro fianco, un amore che passa spesso attraverso oggetti – o (s)oggetti come diceva il titolo della bella rubrica di prima pagina affidata a Riccardo Maccioni negli ultimi tre mesi del 2021 – molto semplici. Auguro a tutti un buon anno nuovo e alla Redazione di Avvenire un buon lavoro (l’espressione non è affatto banale, perché quello che fate è davvero un lavoro buono) e la saluto cordialmente.
don Massimo Carlo, parroco nella campagna friulana

Grazie, caro don Massimo. Sono certo che la sua Benedizione ha fatto bene a piccoli e grandi come ogni parola di vita che usiamo per resistere a tristezza e disamore. Ricambio e moltiplico, a lei e a tutti, il suo bell’augurio.

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