Amarsi ogni giorno e per sempre è possibile in un bene più grande
martedì 13 febbraio 2018

Caro Avvenire,

una dedica a mia moglie. Una favola recita così per spiegare la bellezza delle Alpi Apuane: il Signore invia un angelo dal cielo col compito di seminare, dove gli pareva meglio, semi di meraviglie, e per far questo Dio gli consegna un sacco da mettersi in spalla, pieno zeppo. L’angelo si avvia verso la Terra, ma a un certo punto il sacco per il troppo peso si strappa e quindi alcuni semi, anzi tanti, cadono e formano le Alpi Apuane.

Mia moglie nasce in quei luoghi. È stata in gioventù mia amante, moglie perfetta e madre altrettanto perfetta dei nostri figli e poi nonna premurosa dei nipoti. Ora è per me una sposa dolce, amabile e serena. Mi accorgo di amarla infinitamente. È stato bello vivere con lei e per lei. Che sia un frammento di quelle meraviglie di cui parla la favola? Io ci credo. Grazie al Signore.

Paolo S. Merate (Lecco)

Domani è San Valentino e ci sarà un’alluvione, anche un po’ stucchevole, della parola 'amore'. Amore è una delle parole più abusate e fraintese. La si usa per indicare rapporti che durano qualche giorno o settimana, o sentimenti acerbi di adolescenti. Per giustificare tradimenti e abbandoni, giacché l’amore passa sopra a tutto. La si usa addirittura per raccontare passioni ossessive che rovinano la vita dell’altro, e a volte, accade sempre più spesso, la distruggono.

Non c’è una fiction televisiva che parli di famiglia in cui non abbondino crudeltà reciproche, fallimenti, delusioni. È come se volessero farci credere che è umanamente impossibile, che un uomo e una donna si amino per sempre. E sembra quasi inevitabile che lo credano i figli, e quanti tra loro sono ormai, di famiglie divise... Questa lettera va controcorrente, con la sua fiaba delle Apuane, e racconta tutta un’altra storia. Tutta un’altra possibile storia. Una storia altra e vera. Cinquant’anni insieme. Dai vent’anni, diciamo, ai settanta. L’arco della vita, intero. Dunque, è possibile volersi bene per sempre?

Sì, lo è, e non occorre nemmeno essere 'perfetti' come la moglie di questo lettore. Giacché poi quasi nessuno lo è. Se occorresse essere perfetti per amarsi per sempre, nessuno ci riuscirebbe. Occorre, invece, volere il bene dell’altro, rispettarlo, e perdonarlo sempre. Ogni volta. Ogni sera. E al mattino, ricominciare daccapo. Ma non è tutto qui. Chi si sposa cristianamente rende garante della sua promessa Cristo. C’è quel Terzo, fra i due, e bisogna ricordarselo, e chiedergli aiuto. Anche quando va male. Soprattutto quando va male. Quel Terzo, è fedele. Dentro a questa memoria si può azzardare la parola 'amore', usarla degnamente. E credere che sia possibile, amarsi per sempre. Ci raccontano tutti che è una favola, una illusione. Invece, ragazzi, credeteci. C’è chi ci riesce. Dentro a un bene che non ha niente a che fare con le parole abusate di San Valentino. Dentro a un bene molto più grande, che cresce lento, come un grande albero, col passare degli anni.

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