mercoledì 16 marzo 2016
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​Gentile direttore,
sabato 12 marzo, su “Avvenire”, tra le lettere al direttore quella del signor Gianni Domenicali, che ha riportato il seguente messaggio pubblicitario dalla rete tv “Italia1”: «In Italia, ogni x secondi c’è una interruzione volontaria di gravidanza; il coito interrotto non è un metodo contraccettivo sicuro, usa il preservativo…». Non ho sentito il messaggio in diretta, tuttavia trovo che secondo una lettura non schierata e priva di ossessioni il messaggio sia esplicito e che voglia semplicemente dire quanto segue: «Egregi ragazzi, e non più ragazzi, usare il coito interrotto come metodo contraccettivo non è sicuro, noi [ovvero il diffusore del messaggio] ti consigliamo l’uso del preservativo; e bada bene che in Italia, ogni x secondi c’è una interruzione volontaria di gravidanza [ovverosia un aborto]». L’uso del preservativo può piacere o non piacere, ma come anticoncezionale è un mezzo ragionevolmente sicuro. Il confondere il consiglio dell’uso del preservativo (in luogo dell’uso del coito interrotto) con la promozione dell’aborto volontario – e quindi costruire un caso di «sconcertante pubblicità comparativa» – è la manifestazione di un piccolo episodio di cogitus interruptus. Cordiali saluti e buon proseguimento.
Marco Scarpa
 
 
Lei è acuto e salace nelle sue battute, gentile signor Scarpa. Perciò stento a credere che la sua intelligenza non colga in quello spot pubblicitario a tema contraccettivo, che lei trascrive ancora una volta, ciò che il lettore Domenicali ha invece colto immediatamente: il mettere rapporto sessuale, aborto e uso del preservativo in una stessa “storia” che prevede un solo esito (la non-nascita di un figlio) e in cui due immagini in sé positive (coito e gravidanza) vengono associate negativamente al concetto di “interruzione” e una sola, quella propagandata, con l’idea di una “sicura” completezza. Sanno bene quel che fanno, certi pubblicitari, e se perdonarli non è facile, ma – come lei dimostra – possibile, contestarli è quantomeno lecito! Chi vede e ascolta quello spot, poi, registra chiaramente che l’aborto sarebbe una extrema ratio, appunto, contraccettiva. Cioè l’ultimo “rimedio” per una eventuale gravidanza non desiderata. Non saremo mai d’accordo. E a questa conclusione, gentile lettore, si arriva per pura constatazione, senza bisogno di consegnarsi a nessuna “ossessione”. Cordiali auguri di buoni pensieri, tutti interi.
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