Ucraina, Trump ammette: «Credevo che la pace fosse più facile»

Mosca ironizza sulla mappa che il tycoon ha mostrato a Zelensky nello Studio Ovale sui territori da cedere. Dalla Casa Bianca nuove sanzioni alla Corte penale che dà la caccia a Putin
August 19, 2025
Ucraina, Trump ammette: «Credevo che la pace fosse più facile»
Reuters | La bandiera statunitense tra quelle dell’Ucraina a Maidan (la piazza dell’Indipendenza) di Kiev divenuta un simbolo delle proteste filo-Ue del 2014
«L’Occidente comprende perfettamente che parlare in modo serio di questioni di sicurezza per l’Ucraina senza la Russia è un’utopia, una strada che non porta da nessuna parte». Il ministro degli Esteri russo gela le discussioni in corso da giorni nel Vecchio Continente sulle garanzie di protezione che compenserebbero la rinuncia di Kiev all’ingresso nella Nato.
La reazione di Mosca in una parola è «niet». No alla presenza di peacekeeper in Ucraina, e no a quello che Sergeij Lavrov vede come «un’escalation aggressiva dei tentativi piuttosto goffi dei leader europei di modificare la posizione del presidente degli Stati Uniti». In definitiva durante e dopo l’incontro di lunedì tra Donald Trump, sei capi di Stato e di governo europei e il presidente ucraino. «Non abbiamo sentito alcuna idea costruttiva».
Non solo. L’incontro fra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky che il capo della Casa Bianca cerca di organizzate da settimane, in formato bi o trilaterale, presentandolo come la chiave per arrivare alla fine della guerra, diventa di ora in ora più remoto.
Stando a analisti russi citati dal Wall Street Journal, infatti, dopo aver messo in dubbio l’autorità del leader ucraino di firmare un possibile accordo di pace, per il capo del Cremlino negoziare direttamente con Zelensky rappresenterebbe una pesante contraddizione – sarebbe infatti palesemente in contrasto con la narrazione che Putin ha costruito per giustificare l'invasione dell'Ucraina. Ma un rifiuto esplicito rischia di irritare Trump, della cui alleanza lo zar, isolato dalla comunità internazionale, ha bisogno, e Putin sembra quindi ancora una volta determinato a prendere tempo. Una situazione spinosa anche per il capo della Casa Bianca che ieri ha ammesso: «Ho risolto sette guerre (tre giorni fa erano sei, ndr). Pensavo che questa sarebbe stata una delle più facili, e invece si è rivelata la più difficile». E proprio per lavorare ai colloqui per porre fine alla guerra Ucraina-Russia il presidente Usa ha deciso di saltare le vacanze di agosto nel suo resort di Bedminster.
Trump non appare comuque intenzionato ad aumentare la pressione su Putin affinché accetti un faccia a faccia con Zelensky o apra a compromessi sulle garanzie di sicurezza occidentali a Kiev. Al contrario. Ieri l’Amministrazione repubblicana ha annunciato sanzioni punitive non contro Putin ma contro diversi giudici della Corte penale internazionale (Cpi) che hanno spiccato mandati di cattura contro il capo del Cremlino e contro Benyamin Netanyahu per crimini di guerra. Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha ribadito che la Corte «è una minaccia alla sicurezza nazionale che è diventata strumento di lotta legale contro gli Usa». Una decisione che ha raccolto il favore del premier israeliano: «Si tratta di un'azione decisiva contro la campagna di diffamazione e menzogne che prende di mira lo Stato di Israele e il suo esercito a favore della verità e della giustizia», ha dichiarato Netanyahu. Inoltre emerge che ci sarebbe stato il Cremlino dietro la decisione di Trump di esporre una mappa dell'Ucraina, con i territori conquistati da Mosca, nello Studio Ovale durante la visita del presidente ucraino, per aumentare la pressione su Zelensky affinché accettasse di cedere territori.
«È stato uno schiaffo in faccia per convincerlo a tornare in sé –ha detto ieri la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova –. Questa cartina doveva far rinsavire tutti coloro che per diversi anni, disconnessi dalla storia, dalla geografia, dalla realtà, hanno parlato a lungo del campo di battaglia dove tutto si sarebbe deciso, senza capire di cosa stessero parlando. Doveva in qualche modo far rinsavire Zelensky, almeno scuoterlo in qualche modo, per dimostrare a lui e a tutti coloro che sono dietro di lui, quanto hanno perso, quanto hanno perso».

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