venerdì 11 settembre 2015
Il segretario Onu Ban Ki-moon: «I leader europei facciano di più. Proteggere chi scappa dalla guerra».
L'ulteriore mossa siriana di Putin Giorgio Ferrari
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In Siria «non esiste una soluzione militare»: lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, in un'intervista a Radio Vaticana. «Stanno combattendo da oltre quattro anni e mezzo; sono morte oltre 250 mila persone, ci sono 4 milioni di profughi e 12 milioni di persone sono coinvolte direttamente in questa crisi. Io ho ripetutamente chiesto di risolvere questa situazione con un dialogo politico». «Nel mese di giugno 2012 - ha proseguito il segretario Onu - c’è stato un buon accordo, stipulato a Ginevra, sulla scia del quale ho cercato, attraverso il mio inviato speciale Staffan de Mistura,di instaurare gruppi di lavoro in ambito militare e della sicurezza, di tutela e protezione, di riconciliazione e sviluppo delle infrastrutture, in ambito politico e costituzionale. Quello fu un tentativo di allargare lo spazio politico nell’ambito del quale risolvere il conflitto. Io chiedo con forza ai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza di riunirsi e di dimostrare la loro unità di intenti in questo momento difficile».Sulle migrazioni nel Mediterraneo, e sul ruolo dell'Europa, Ban Ki-moon ha detto di approvare «l’iniziativa e la solidarietà globale che stanno dimostrando i capi di Stato e di governo europei, ma allo stesso tempo in considerazione della gravità e della proporzione di questa crisi, mi aspetterei naturalmente che i leader europei facessero di più. Le persone stanno fuggendo dalle guerre e dalle persecuzioni e per questo devono essere adeguatamente e velocemente protette. Questa è una sfida senza precedenti per il mondo intero, in particolare per l’Europa. Deve essere però notato che anche il continente europeo e i suoi abitanti hanno beneficiato di questo tipo di migrazione e ricerca della libertà e di migliori opportunità. Ora che queste europee costituiscono le più grandi e ricche economie del mondo, speriamo che mostrino la loro solidarietà globale e la loro guida misericordiosa, prendendosi cura anche di tutte queste situazioni umanitarie».

"La voce del Papa ci richiamerà ai valori morali". Sono le parole del segretario generale nell'intervista rilasciata alla Radio Vaticana in collaborazione con il quotidiano La Stampa, in prossimità del viaggio del Santo Padre negli Stati Uniti. Il 25 settembre Francesco.  "Aspettiamo con grande entusiasmo la visita di Sua Santità, Papa Francesco - ha detto Ban Ki-moon -. Questo sarà il mio quarto incontro con il Papa, ma la sua prima visita alle Nazioni Unite. Nella storia delle relazioni tra le Nazioni Unite e il Vaticano, penso che questo sia il primo caso in cui un Papa faccia visita all’Assemblea generale visiti le Nazioni Unite durante i lavori dell’Assemblea generale. E’ un uomo umile con una grande umanità, è un uomo la cui voce ha una grande rilevanza morale. In particolare in questo mondo che sta sperimentando tanti conflitti, tanti profughi e migrazioni, tante violazioni dei diritti umani, il problema del cambiamento climatico, noi abbiamo veramente bisogno di una forte voce che richiami ai valori morali, come lo è quella del Papa. Questo evento vedrà riuniti oltre 150 tra capi di Stato e di governo del mondo: non ci si può immaginare un incontro di leader mondiali, compreso il Papa, più grande, più significativo, più importante di questo. Gli sono grato per la sua guida misericordiosa volta alla pace e in favore dell’umanità".

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