venerdì 16 maggio 2025
Il regime da tempo ha lanciato una campagna per attaccare la società civile e i media indipendenti
Il presidente salvadoregno Nayib Bukele

Il presidente salvadoregno Nayib Bukele - Ansa

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Il presidente salvadoregno Nayib Bukele ha annunciato un disegno di legge per imporre una tassa del 30% sulle donazioni alle organizzazioni non governative. Human Rights Watch denuncia che questa mossa ricalca quelle dei regimi di Nicaragua, Venezuela e Russia per attaccare la società civile e i media indipendenti. L’iniziativa arriva dopo che centinaia di abitanti della comunità rurale El Bosque hanno protestato pacificamente davanti al complesso residenziale “Los Sueños”, dove Bukele sta costruendo una nuova residenza presidenziale da 1,4 milioni di dollari.

Gli agricoltori hanno chiesto al presidente di intervenire per impedire lo sfratto ordinato dal tribunale: erano “armati” solo della loro voce e di striscioni. Il governo ha risposto schierando uomini in uniforme e scudi con la scritta “Policía Militar”, una forza che, in base agli Accordi di Pace del 1992, dovrebbe restare fuori dalle operazioni di ordine pubblico. Una ventina di associazioni hanno denunciato l’arresto arbitrario di alcuni leader della comunità, poi liberati, tra cui l’attivista Alejandro Henríquez e il pastore José Ángel Pérez, che invece risultano ancora detenuti. Carlos Flores, rappresentante di Water Forum, ha raccontato che il giorno seguente gli agenti hanno perquisito casa per casa in cerca dei volti ripresi nei video della protesta. Bukele sostiene che queste «persone umili sono state manipolate da gruppi di sinistra e Ong globaliste il cui unico obiettivo è attaccare il governo», ritenendo che gli «striscioni stampati in modo professionale» e la «presenza dei media» siano indizi evidenti. Propone quindi di tassare i fondi esteri delle Ong e usarne il ricavato per estinguere quel debito.

Ma nel mirino del governo non ci sono solo le Ong. La scorsa settimana il giornale d’inchiesta El Faro ha rivelato che l'ufficio del Procuratore Generale, controllato da Bukele, sta preparando mandati di arresto per almeno sette giornalisti della redazione. L’azione arriva dopo che la testata ha pubblicato un’intervista con due ex leader del Barrio 18 Revolucionarios, che confermano i rapporti di lunga data del presidente Bukele con le gang salvadoregne. Intanto, dall’ormai celebre prigione di massima sicurezza Cecot, stanno circolando le prime immagini dei detenuti venezuelani, deportati dall’amministrazione Trump lo scorso marzo e accusati di essere membri della gang Tren de Aragua.

Quel video, trasmesso da One America News Network nel programma dell'ex deputato repubblicano Matt Gaetz, ha permesso ad alcuni familiari di riconoscere figli e mariti di cui non avevano notizie da due mesi. Dietro le sbarre i detenuti gridano «siamo sequestrati» e chiudono il pugno con quattro dita sul pollice, in richiesta di aiuto.

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