Italia sotto pressione migratoria: può attivare solidarietà
di Redazione
Per la Commissione Ue l'Italia ( insieme a Grecia, Cipro e Spagna) è sottoposta a una pressione migratoria e potrà accedere al Solidarity Pool da metà 2026
L'Italia - insieme a Grecia, Cipro e Spagna - è sottoposta a una pressione migratoria a causa di livello sproporzionato di arrivi e per questo potrà accedere al Solidarity Pool, lo strumento di solidarieta' obbligatoria dell'Ue, quando il Patto per le migrazioni e l'asilo entrera' in vigore a metà del 2026. Una volta che il Consiglio avrà adottato la decisione sul Pool di solidarietà, proposta oggi dalla Commissione, i contributi di solidarieta' degli Stati membri saranno pubblici e giuridicamente vincolanti. Gli Stati membri sono liberi di scegliere la forma dei loro contributi tra solidarieta' tra persone (ricollocamento o compensazione di responsabilita', se applicabile), sostegno finanziario e misure alternative o una combinazione di queste misure, spiega l'esecutivo europeo. Lo afferma la Commissione Europea nel primo rapporto annuale di gestione.
Per preservare l'equilibrio tra solidarieta' e responsabilità, il Patto garantisce che gli Stati membri che contribuiscono al Pool di solidarieta' non siano tenuti ad attuare i propri impegni di solidarietà nei confronti di uno Stato membro sottoposto a pressione migratoria se la Commissione ha individuato carenze sistemiche in tale Stato membro per quanto riguarda le nuove norme in materia di responsabilita'. La Commissione valutera' la situazione nel luglio e nell'ottobre 2026.
"Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Croazia, Austria e Polonia si trovano ad affrontare una situazione migratoria significativa a causa delle pressioni cumulative degli ultimi cinque anni" e avranno dunque" la possibilità di chiedere al Consiglio una deduzione totale o parziale dei loro contributi al fondo di solidarietà per l'anno prossimo", afferma inoltre la Commissione.
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