Aborto, contraccezione e pubblicità comparativa\2
di Marco Tarquinio
Gentile direttore,
sabato 12 marzo, su “Avvenire”, tra le lettere al direttore quella del signor Gianni Domenicali, che ha riportato il seguente messaggio pubblicitario dalla rete tv “Italia1”: «In Italia, ogni x secondi c’è una interruzione volontaria di gravidanza; il coito interrotto non è un metodo contraccettivo sicuro, usa il preservativo…». Non ho sentito il messaggio in diretta, tuttavia trovo che secondo una lettura non schierata e priva di ossessioni il messaggio sia esplicito e che voglia semplicemente dire quanto segue: «Egregi ragazzi, e non più ragazzi, usare il coito interrotto come metodo contraccettivo non è sicuro, noi [ovvero il diffusore del messaggio] ti consigliamo l’uso del preservativo; e bada bene che in Italia, ogni x secondi c’è una interruzione volontaria di gravidanza [ovverosia un aborto]». L’uso del preservativo può piacere o non piacere, ma come anticoncezionale è un mezzo ragionevolmente sicuro. Il confondere il consiglio dell’uso del preservativo (in luogo dell’uso del coito interrotto) con la promozione dell’aborto volontario – e quindi costruire un caso di «sconcertante pubblicità comparativa» – è la manifestazione di un piccolo episodio di cogitus interruptus. Cordiali saluti e buon proseguimento.
Marco Scarpa
Lei è acuto e salace nelle sue battute, gentile signor Scarpa. Perciò stento a credere che la sua intelligenza non colga in quello spot pubblicitario a tema contraccettivo, che lei trascrive ancora una volta, ciò che il lettore Domenicali ha invece colto immediatamente: il mettere rapporto sessuale, aborto e uso del preservativo in una stessa “storia” che prevede un solo esito (la non-nascita di un figlio) e in cui due immagini in sé positive (coito e gravidanza) vengono associate negativamente al concetto di “interruzione” e una sola, quella propagandata, con l’idea di una “sicura” completezza. Sanno bene quel che fanno, certi pubblicitari, e se perdonarli non è facile, ma – come lei dimostra – possibile, contestarli è quantomeno lecito! Chi vede e ascolta quello spot, poi, registra chiaramente che l’aborto sarebbe una
extrema ratio
extrema ratio
, appunto, contraccettiva. Cioè l’ultimo “rimedio” per una eventuale gravidanza non desiderata. Non saremo mai d’accordo. E a questa conclusione, gentile lettore, si arriva per pura constatazione, senza bisogno di consegnarsi a nessuna “ossessione”. Cordiali auguri di buoni pensieri, tutti interi.
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