lunedì 11 ottobre 2021
Un «manifesto» per il bene comune: alle giornate di Taranto saranno protagonisti anche i giovani per una visione condivisa di futuro. A partire da territorio e imprese. Ecco le loro proposte
L’«agenda dei giovani» alla Settimana sociale dei cattolici
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All’appuntamento di Taranto tra i delegati delle diocesi italiane ci saranno anche i giovani, che proveranno a dare voce alle esigenze delle nuove generazioni, raccolte in questi mesi di avvicinamento all’evento. «Le conversioni e l’alleanza»: è questo il titolo della quarta sessione – quella in cui i giovani saranno protagonisti – di lavoro della 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani che si terrà a Taranto dal 21 al 24 ottobre prossimi e che sarà dedicata al tema «Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso». Sede dei lavori nella città pugliese sarà palazzo Mazzola in via Venezia. La sessione dedicata ai giovani si terrà nella terza giornata, sabato 23 ottobre e si aprirà alle 9.30 con una riflessione biblica di suor Benedetta Rossi, biblista. «I giovani del pianeta che speriamo propongono il paradigma dell’alleanza» sarà poi il tema del dialogo a più voci tra il gesuita padre Francesco Occhetta, la religiosa delle delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Alessandra Smerilli, membri del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, e i giovani Alessandra Luna Navarro e Pietro Rufolo. La mattinata poi proseguirà con i tavoli di lavoro.

I giovani puntano sull’alleanza: unire le loro forza a quelle delle loro diocesi, dei Comuni, delle imprese, dell’università, «facendo passare da lì l’educazione al bene comune». È questo il manifesto ideale che - insieme alle loro proposte concrete - porteranno a Taranto studenti e lavoratori che si sono preparati alla 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani in programma nella città pugliese dal 21 al 24 ottobre. «Il bene comune – per Mattia Pastori, 26enne coordinatore del gruppo – non ha a che fare solo con la politica e l’economica, ma è un tema che chiama tutti i giovani ad agire oggi stesso, e dare il proprio contributo al cambiamento». La transizione ecologica è il perno per aprirsi a scenari nuovi, in cui, come vuole lo slogan dell’appuntamento ecclesiale «tutto è connesso», ambiente, lavoro, futuro. E perché la transizione ecologica investa tutti gli ambiti sociali occorre «un nuovo vocabolario, un nuovo modello capace di superare i paradigmi di sviluppo odierno e di porre al centro del cambiamento i giovani».

A Taranto i giovani di tutta Italia e appartenenti a diverse realtà ed esperienze associative (Pastorale giovanile, Progetto Policoro, Economy of Francesco, Comunità di Connessioni, Confcooperative, Coldiretti, Confindustria, Confartigianato, Acli, Azione cattolica, Comunione e liberazione, Agesci) si presenteranno con idee e strumenti concreti, basati sul modello dell’«alleanza». «L’alleanza permette di mantenere vive le nostre diversità ma allo stesso tempo costituire uno spazio di corresponsabilità che sia capace di generare nuovi processi e trasformazioni – spiegano nel loro programma –. L’alleanza rappresenta un modello di cooperazione, collaborazione e discernimento comunitario dove le singole individualità (anche concorrenti) si incontrano in fraternità per creare un “noi” che sia più forte delle singole individualità».

I grandi temi (la transizione ecologica, la rigenerazione dei modelli di business, la rigenerazione delle comunità cittadine, l’educazione e la cultura sociale) sono stati in questi mesi il terreno di lavori di gruppo che hanno visto il coinvolgimento e dall’ascolto di altri giovani sul territorio. «Se ognuno fa qualcosa, insieme possiamo fare molto» è la convinzione dei giovani. «Qualcosa» è già iniziato. Si tratta di mettere in rete le iniziative, di conoscersi e farsi conoscere, di trovare insieme quel nuovo "vocabolario" che già vive nei gesti e nei gusti di tanti giovani. Si tratta di arrivare a Taranto con una proposta chiara, «in ascolto» delle indicazioni di altri giovani e degli adulti sui temi della transizione, perché «Taranto 2021 non sia solo un evento, ma la tappa di un processo che inizia ora con noi e continua anche dopo Taranto», con ciascuno.

I giovani che andranno all’incontro pugliese si rivolgeranno in particolare alle imprese, profit e non profit, «che vorrebbero migliorare i loro indicatori di ecologia integrale». Per creare, a lungo termine, «un’alleanza tra imprese, diocesi e generazioni capace di allargarsi anche al mondo della scuola». È la strada perché tutto, ambiente, lavoro e futuro, sia davvero «connesso». Per camminare, insieme alla Chiesa italiana, in un tempo che richiede l’impegno di tutti per il bene comune. In una società che sappia moltiplicare le buone prassi e avere la visione del futuro, per costruire «il pianeta che speriamo».

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