Fnsi in piazza: «Uno sciopero per non essere ricattabili»

Presidio a Roma in vista della mobilitazione di domani. Consegnata al Papa una lettera con le ragioni della protesta
November 27, 2025
Fnsi in piazza: «Uno sciopero per non essere ricattabili»
La manifestazione in Piazza Santi Apostoli organizzata dalla Fnsi per lanciare lo sciopero dei giornalisti di domani 28 novembre 2025
In vista della mobilitazione di domani indetta dalla Fnsi, il Consiglio nazionale del sindacato dei giornalisti si è riunito questa mattina in piazza Santi Apostoli a Roma, insieme con i colleghi dell'Esecutivo del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti, dell'Unione nazionale giornalisti pensionati e dell'Usigrai. Presenti anche alcuni rappresentanti di Inpgi, Casagit e delle Associazioni regionali di Stampa. Lo sciopero arriva a seguito del fallimento delle trattative con la Fieg per il rinnovo del contratto nazionale dei giornalisti, fermo da oltre dieci anni. Le proposte degli editori sono state giudicate irricevibili, sia per le condizioni economiche prospettate sia per le ripercussioni che avrebbero per gli eventuali nuovi assunti nel settore.
«È da venti anni che i giornalisti non protestano. Siamo qui per trainare lo sciopero di domani per il contratto: per il mantenimento dei diritti che gli editori vogliono toglierci e per la difesa degli stipendi che hanno perso il 20% del potere d'acquisto a causa dell'inflazione - spiega la segretaria della Fnsi, Alessandra Costante -.Scioperiamo per tutta la categoria, tenendo insieme i dipendenti e i collaboratori. I finanziamenti al settore sono stati usati solo per impoverire le redazioni. Abbiamo bisogno di un'informazione finanziata, ma i fondi devono servire a tenere insieme le redazioni. Siamo di fronte a grandi sfide tecnologiche. Non voler regolamentare l'intelligenza artificiale nel contratto significa volerla usare per i sostituire i giornalisti. Non permetteremo che i giornalisti vengono usati per fare cassa».
Costante sottolinea che «qualche risultato è già stato raggiunto» e ieri «il Dipartimento per l'editoria ha convocato il tavolo sull'equo compenso dal quale gli editori scappavano». la segretaria ha poi ringraziato i colleghi vaticanisti, «che sono in viaggio con il Papa e che gli hanno presentato una lettera esponendo le ragioni della protesta. Il Papa ha annuito e ritenuto gravi i motivi dello sciopero».
 

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