Nozze tra Honda e Nissan per affrontare la sfida dell'auto elettrica

Confermate le indiscrezioni. Le aziende annunciano il piano di alleanza, che coinvolge anche Mitsubishi Al centro i veicoli “software defined”, i motori elettrici e l’intelligenza artificiale
December 23, 2024
Nozze tra Honda e Nissan per affrontare la sfida dell'auto elettrica
Reuters | Makoto Uchida, presidente e Ceo di Nissan Motor Corporation e Toshihiro Mibe, presidente di Honda
Come anticipato da Avvenire venerdì scorso, Honda e Nissan si fondono insieme. O meglio danno vita a un’alleanza, con Honda che di fatto assorbe Nissan e in prospettiva anche Mitsubishi, marchio di cui Nissan possiede il 24,5%. Insieme diventeranno il terzo Gruppo automobilistico mondiale dietro a Toyota e Volkswagen, con quasi 8 milioni di vetture prodotte all’anno complessivamente, in un incastro al momento ancora più complicato. Come spiega in una nota, per ora infatti Renault - che detiene il 34% di Nissan, mentre a sua volta ha tra i suoi soci la stessa Casa di Yokohama per il 15% - « prende atto dell’accordo, in attesa di valutare tutte le opzioni in base al miglior interesse suo e dei suoi azionisti».
Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi dunque, i due costruttori giapponesi hanno firmato un memorandum d’intesa per avviare le trattative su «un’integrazione aziendale attraverso la costituzione di una holding congiunta ». La collaborazione, che sarà su vari campi, e in particolare sulle tecnologie per i veicoli software-defined (SDV) di prossima generazione, l’intelligenza artificiale e l’elettrificazione, prevede la costituzione di un apposito comitato che definisca i punti di forza e, soprattutto, le potenziali sinergie generate dalla fusione.
Questa mossa arriva in un contesto di forte pressione sul mercato automobilistico globale. La transizione verso i veicoli elettrici ha imposto costi elevati ai produttori tradizionali, mentre aziende come Tesla e la cinese BYD dominano il settore grazie a una maggiore capacità di innovazione. Le vendite di Honda e Nissan invece sono calate drasticamente in Cina, il mercato più grande al mondo, e Nissan ha sofferto anche negli Stati Uniti per la mancanza di veicoli ibridi plug-in, sempre più richiesti dai consumatori.
Al momento, Honda e Nissan ritengono possibile ottenere diversi benefici, tra cui “vantaggi di scala” tramite una standardizzazione delle piattaforme, un potenziamento delle capacità nella Ricerca & Sviluppo, un’ottimizzazione dei sistemi produttivi e delle fabbriche, maggiori “vantaggi competitivi” nella supply chain tramite l’integrazione degli acquisti e un miglioramento dell’efficienza operativa.
La fusione viene interpretata da molti analisti come l’ultima possibilità di salvezza per Nissan, marchio che ha inventato il segmento dei Suv compatti con la creazione della Qashqai, autentico successo di mercato, e la geniale tecnologia e-Power, in pratica l’auto elettrica senza spina con il motore a benzina che ricarica la batteria. I numeri tuttavia sono impietosi per Nissan con i profitti scesi nel corso del 2024 di oltre il 90% rispetto all’anno precedente. Questo ha portato a una riduzione del 70% delle previsioni di utile operativo annuale. Honda naviga in acque un po’ più sicure grazie anche a un valore superiore di cinque volte a quello di Nissan (39 miliardi di dollari contro gli 8 di Nissan) ma soprattutto grazie al fatto di poter fare affidamento su un mercato globale. Del resto anche l’ex Ceo di Nissan, Carlos Ghosn, aveva rivelato che un’eventuale fusione tra Honda e Nissan avrebbe rappresentato di fatto un’acquisizione da parte di Honda. Arrestato nel 2018 per frode finanziaria e successivamente rifugiatosi in Libano, dopo una rocambolesca fuga, Ghosn deve la sua caduta proprio a un attacco interno da parte di Nissan che lo ritenne responsabile della crescente influenza della francese Renault sulla società giapponese.
Honda e Nissan hanno stabilito anche delle tempistiche: entro giugno dovrà essere firmato l’accordo definitivo, mentre nel mese di aprile del 2026 si dovranno tenere le assemblee straordinarie degli azionisti convocate per votare sul progetto di integrazione. Infine, la holding dovrà essere quotata sulla Borsa di Tokyo entro il mese di agosto dello stesso 2026. Il memorandum stabilisce anche le modalità dell’operazione di fusione. Le due Case hanno in programma di costituire, tramite “un trasferimento di azioni”, una holding che controllerà integralmente le due attuali società e i relativi marchi. Il rapporto di concambio per il trasferimento delle azioni è ancora da definire, ma al momento è già previsto che sia Honda ad avere un maggior peso. Infatti, l’accordo prevede che sia la società di Tokyo a nominare la maggioranza dei membri del Cda della holding, mentre il presidente sarà scelto dalla Nissan. Ulteriori dettagli sulla governance o la struttura organizzativa saranno definiti nei prossimi mesi.

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