lunedì 29 maggio 2017
Il segretario Antonio Piras invoca più tutele e l'applicazione dei contratti (anche negli appalti) e un maggiore impiego delle figure femminili con l'adeguamento salariale.
«No alla quotazione delle Frecce»
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Una relazione a 360 gradi quella di apertura dell'11° Congresso nazionale Fit-Cisl aperto oggi pomeriggio a Chia, nel Cagliaritano. Al centro il mondo dei trasporti, anzi "più trasporto per il futuro". Il segretario Antonio Piras ripercorre dieci anni di crisi dai quali il nostro Paese non riesce ad uscire. Ma guarda ad un mondo dove non manca solo il lavoro, ma il cibo e che vive molte "guerre". Con un'Europa che non ha la forza per partecipare alla ridefinizione di nuovi equilibri mondiali e dove le democrazie vivono sotto attacco dei populismi e dei nazionalismi. Dove si invoca l'uomo solo al comando: "Noi non siamo d'accordo - dice Piras - noi vogliamo vivere l'Europa". Ci sono fenomeni preoccupanti che necessitano di risposte immediate seguendo le indicazioni di papa Francesco che invita a promuovere uno sviluppo sostenibile e integrale. Così l'Europa deve rafforzare il suo modello di economia sociale "che rappresenta la sola speranza per il nostro pianeta" afferma Piras. Anche perché siamo nella quarta rivoluzione industriale ma, interpella, dove è il Lavoro 4.0?

Guardando al settore trasportistico italiano, Piras invoca più tutele e l'applicazione dei contratti (anche negli appalti) e un maggiore impiego delle figure femminili con l'adeguamento salariale. Quindi ricorda l'impegno della Fit-Cisl nella soluzione dei rinnovi contrattuali (autostrade, ferrovie e ferrotramvieri), legge con soddisfazione il matrimonio Fs-Anas e contesta la quotazione in Borsa delle Frecce e degli Intercity. E conclude con i tanti timori per il futuro di Alitalia ricordando che il nostro Paese "deve avere una compagnia di riferimento".

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